Dopo la conferenza stampa tenuta dal procuratore Antonio Guerriero, alla presenza dei sostituti Luca Sciarretta e Andrea De Feis, e del comandante provinciale Balzano della Guardia di Finanza, si chiariscono gli arresti eseguiti nella notte nell’ambito dell’operazione “Castrum”.
Sotto accusa Maria Angela Mastropietro, attuale dirigente dell’amministrazione comunale del settore finanziario, suo marito Stefano Di Filippo e gli imprenditori Andrea e Massimiliano Scarafoni. Tutti e quattro sono stati portati nel carcere di Castrogno.
Agli arresti domiciliari invece Sergio Antonilli, imprenditore socio della Rima SAS; Carmine Zippilli, dirigente Asl; Nello Di Giacinto, ex assessore ma in questo caso coinvolto nelle vesti di privato imprenditore e Filippo Di Giambattista, nelle vesti di presidente della Giulianova Patrimonio.
Le indagini sono state svolte dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Teramo, con ordinanze firmate dal gip Domenico Canosa. Indagini che hanno portato questa mattina, oltre agli arresti, ad un nuovo blitz in Comune, con fiamme gialle che hanno acquisito nuovi documenti e ascoltato alcuni dipendenti.
Gli arresti sono diretta conseguenza dell’inchiesta già aperta mesi fa. Le accuse vanno dalla corruzione, alla tentata concussione, tentata induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso d’ufficio, falsità in atti pubblici e in materia edilizia ed urbanistica, commessi, secondo le indagini, dalla Mastropietro a favore di alcuni professionisti ed imprenditori edili e contro altri professioni e privati imprenditori.
Sempre secondo le indagini, come comunica la Procura, la dirigente comunale avrebbe sistematica e costantemente asservito la funzione pubblica esercitata ed i propri poteri, in cambio di denaro ed altre indebite utilità per sé e per il proprio coniuge, oltre che per gli interessi privati di diversi soggetti operanti a Giulianova.
E ancora, sempre secondo l’accusa, la Mastropietro avrebbe abusato della sua qualità e dei suoi poteri per costringere alcune persone a dare o promettere indebitamente, per sé e suo marito, denaro ed altre utilità, non riuscendo in alcuni casi nell’intento per il rifiuto di chi avrebbe ricevuto proprio queste richieste indebite.
Il presunto giro di corruzione riguarda forniture e lavori pubblici per centinaia di migliaia di euro ed una lottizzazione approvata nell’estate dello scorso anno a Giulianova (il Lido delle Palme). La tentata concussione e tentata induzione indebita avrebbero riguardato invece non solo Giulianova ma anche progetti nel comune di Castellalto.
Sempre nel corso delle indagini, la procura avrebbe accertato fatti di corruzione e falsi in atti pubblici da parte del funzionario dell’unità operativa complessa delle attività tecniche e gestione patrimonio della Asl di Teramo (Carmine Zippilli), in favore di un gruppo imprenditoriale di Giulianova (degli Scarafoni). Per l’accusa Zippilli avrebbe attestato falsamente lavori da parte dell’impresa in oggetto per un importo di 215mila euro, ma in realtà l’importo degli stessi sarebbe stato solo di 90mila euro (in cambio si sarebbe fatto installare un impianto fotovoltaico a casa). Anche per questo si è arrivati ad un sequestro preventivo di 125mila euro per la società che ha compiuto i lavori di sistemazione del vecchio ospedaletto in corso Porta Romana a Teramo.
Dai sette indagati iniziali, nell’inchiesta aperta lo scorso novembre, il numero è salito a 25. Non si escludono comunque ulteriori sviluppi. La Mastropietro è a rischio processo in un altro filone gli appalti sui rifiuti a Roseto e Silvi.