Pineto. Il futuro della Protezione Civile di Pineto molto probabilmente sarà deciso da un tribunale dopo una lunga querelle tra il presidente e alcuni volontari.
Tutto nasce quando un gruppo di volontari, una ventina su 36 associati, hanno criticato la gestione economica dell’attuale presidente dell’associazione pinetese, Giovanni Cagliostro, e richiesto un’assemblea per discuterne.
Tale richiesta non sarebbe stata verbalizzata dal presidente che, secondo alcuni volontari, avrebbe iniziato a radiare alcuni soci via telefono, per la precisione tramite il gruppo whatsapp e “senza una vera e propria comunicazione”. Anche una seconda richiesta, per mezzo raccomandata, non è andata in porto e lo stesso presidente avrebbe risposto richiedendo la restituzione della divisa.
Così i 22 volontari hanno fatto ricorso al Presidente del Tribunale di Teramo per avere una convocazione assemblea .
“Il 2 febbraio – spiegano – il Tribunale ha stabilito che la suddetta convocazione fosse stata fatta presso la sede dell’associazione con l’ordine del giorno ‘mozione di sfiducia al presidente e nomina del nuovo presidente’ in prima convocazione il 2 marzo alle ore 15.00 e in seconda convocazione il 3 marzo alle ore 20.00. Di solito la prima convocazione risulta deserta ma noi conoscendo il soggetto ci siamo organizzati anche per quel giorno, alcuni di noi infatti erano di vedetta”.
Il presidente si è presentato insieme a 11 suoi soci collaboratori ma ha trovato anche 18 volontari pronti a sfiduciarlo a cui però non sarebbe stata concessa la partecipazione all’assemblea. I volontari denunciano anche l’arrivo di un tredicesimo socio in divisa da vigile e con l’auto della Municipale.
“Noi avevamo un ordinanza del Tribunale – raccontano i volontari ‘esclusi’ – che ci è stata impedita dal presidente, allora abbiamo chiamato il 112 e il comando dei vigili per avvisare che il vigile nonostante in servizio da pubblico ufficiale non ha fatto rispettare l’ordinanza, infatti è stato richiamato subito a rientrare in sede. Nel frattempo è arrivata la polizia che ha accertato che non ci fosse stato nessun problema di ordine pubblico. Purtroppo loro avevano già fatto la riunione, non sappiamo di cosa hanno parlato”,
Alla secondo convocazione, invece, erano presenti solo i ventidue che chiedevano la rimozione del presidente che, invece, insieme al vice e al direttivo ha disertato l’assemblea.
Una frattura divenuta insanabile e i soci della Protezione Civile promettono che la vicenda verrà chiarita per vie legali anche perché ricordando di aver pagato la quota associativa per l’anno 2017 e chiedono spiegazioni sulla presenza, alla prima assemblea, del vigile in divisa e con l’auto della Polizia Municipale.