Continua il ping pong mediatico tra le Guardie Ambientali d’Italia e gli Atc del territorio sulle questioni venatorie. A rispondere all’ultimo annuncio delle Gadit che, con i nuovi volontari si sarebbe potuto ampliare la vigilanza venatoria durante la stagione di caccia, è il presidente dell’Atc Vomano, Franco Porrini che ricorda come una sentenza del Consiglio di Stato del 2016 disponga che le guardie zoofile non possano svolgere compiti di vigilanza.
Nell’ordinanza emessa in Piemonte ma ora efficace su tutto il territorio nazionale, infatti, è scritto che seppur le guardie zoofile possano collaborare con le amministrazioni, non è ammesso svolgere attività generalizzata di tutela a favore di specie diverse da quelle inquadrabili come animali d’affezione.
“Una sentenza che nel nostro territorio coinvolge le guardie zoofile della Gadit”, ha detto Porrini, “che in diverse occasioni hanno voluto arrogarsi il diritto in materia venatoria che adesso anche il Consiglio di Stato ha stabilito che non è legittimo. Il presidente Ercole aveva addirittura più volte dichiarato di voler fare una task force nella vigilanza durante la stagione della caccia, ma ciò non è possibile per legge”.
Il presidente dell’Atc Vomano, inoltre, auspica che gli enti preposti, la Provincia e il nuovo reparto forestale dei Carabinieri che hanno appena sostituito il Corpo Forestale, recepiscano la sentenza e chiariscano, una volta per tutte, ruoli e competenze preposti ai diversi enti.