Alba Adriatica. Nuova udienza nel processo per il caso dei pesci morti e dei casi di gastroenterite alla foce del Vibrata.
Al Tribunale di Teramo hanno sfilato i tecnici dell’Arta che in quella calda estate (era il 2010) si occuparono di effettuare i campionamenti sul corso d’acqua. Analisi che riguardarono le acque in uscita dal depuratore consortile di Alba-Villa Rosa m anche nella zona più a monte dello stesso impianto.
Ebbene, nel corso dell’udienza davanti al giudice Flavio Conciatori (pm Laura Colica), i tecnici dell’Arta hanno confermato i dati decisamente fuori norma delle acque in uscita dal depuratore, aspetto questo che poi era stato alla base della moria di pesci e di altre situazioni indotti sul litorale di Alba Adriatica.
Dati che non erano nemmeno molto incoraggianti a monte, ma pur sempre molto migliori rispetto a quelli rilevati e catalogati ad est dell’impianto consortile.
Nello specifico, la cosa non ha fatto altro che confermare che qualcosa non aveva funzionato nel depuratore nel periodo di maggiore presenza turistica sul litorale.
Il processo, come è noto, vede imputati li ex vertici della Ruzzo Reti e alcuni tecnici della stessa azienda idrica che gestisce anche il sistema di depurazione delle acque. Prossima udienza martedì prossimo.