Pesaro. In 3mila per la selezione concorsuale utile per assumere 46 operatori socio sanitari bandito dalla Asl.
Rispetto alle 6400 domande, questa mattina al Palasport di Pesaro se ne sono presentati meno della metà. In ogni caso il primo passaggio concorsuale ha imposto un significativo sforza di natura organizzativa.
Stamattina alle 10:30, ora d’inizio delle complesse procedure di identificazione dei candidati che hanno richiesto l’allestimento di 20 postazioni da parte del personale ASL impegnato nell’organizzazione delle procedure concorsuali, si sono presentati in 3000 ad affrontare un test che ricomprendeva 30 domande a risposta multipla da completare in 40 minuti.
I test, anonimi, verranno corretti elettronicamente e, solo dopo l’attribuzione del punteggio, sarà possibile riassociare ad ogni singolo test il nome del concorrente; tutto a garanzia della massima trasparenza e assoluta integrità della procedura di concorso.
Già nella giornata di giovedì, i risultati della prova preselettiva saranno pubblicati sul sito web della ASL e sarà così possibile proseguire con le ulteriori fasi concorsuali.
Il Direttore Generale Roberto Fagnano, che ha voluto essere presente a Pesaro per verificare che tutto andasse per il meglio in quello che viene considerato come uno dei più grandi concorsi della storia della Regione Abruzzo, ha dichiarato: “Sono soddisfatto che sia andato tutto bene e che non ci siano stati problemi di sorta. Per questo, intendo ringraziare tutto il personale dell’Azienda che si è adoperato per la riuscita delle operazioni concorsuali. Solo l’identificazione dei candidati, pensate, ha richiesto oltre tre ore di tempo. Sono stati 50, i dipendenti ASL, che stamattina all’alba sono partiti con un pullman privato che li ha portati a Pesaro in modo che tutto fosse pronto per l’ora d’inizio della prova, e che hanno poi garantito il controllo e l’assistenza ai candidati durante lo svolgimento della selezione. Ora procederemo speditamente con le altre prove previste.”
Qualche critica sul piano organizzativo, però, è stata ribalzata dall’associazione Teramo Vivi Città, “ci hanno tenuto letteralmente in gabbia uno ammassato sull’altro, una lotta praticamente con donne incinte e disabili lasciati in disparte perché sprovvisti di corsia preferenziale, scandaloso”. Questa la nota diffusa dall’associazione.