Giulianova. Siamo alla fine di maggio, in primavera avanzata, e i viali e i giardini della città dovrebbero essere un tripudio di foglie e fiori. Mentre in alcune vie i cittadini si lamentano per la mancata potatura degli alberi, nella gran parte dei viali giuliesi sono presenti monconi scheletriti di platani, tamerici, lecci, pini.
La follia distruttrice della società che cura il verde non sembra avere pietà di ogni esemplare arboreo della città: viale Orsini, Lungomare, Via Gramsci… ogni strada testimonia l’incompetenza di chi dovrebbe curare un bene pubblico, quale è il verde urbano, e invece, senza alcuna logica, e contro il regolamento del verde, infligge danni mortali al verde urbano.
Lo abbiamo scritto più volte ma, evidentemente, in Comune non hanno occhi per leggere una normativa che si è data l’amministrazione stessa. Il Regolamento del verde, infatti, all’articolo 1.3 evidenzia come le potature, di norma, non sono necessarie, se non in casi eccezionali, come eliminazione di rami secchi, situazioni di pericolo o interferenza con reti elettriche, ecc. In particolare il regolamento vieta espressamente la capitozzatura (eliminazione totale dei rami). Inoltre, sempre il regolamento, assimila gli interventi di potatura agli abbattimenti, assoggettandoli a specifica autorizzazione previa giustificazione corredata da relazione di tecnico specializzato.
Invece si continua a tagliare, tagliare, tagliare, e i risultati sono la progressiva scomparsa delle alberature urbane, che stanno morendo una per una, e la perdita della chioma che garantisce protezione all’avifauna, arredo urbano, ombra, purificazione dell’aria, ecc.
Un danno che può essere anche quantificato monetariamente. In un caso analogo, a Livorno, la rivista scientifica Ecologia Urbana ha pubblicato una ricerca che quantifica i servizi ecosistemici persi a seguito della potatura effettuata, molto simile a quella di Giulianova, stimando un danno complessivo all’ambiente, alla salute pubblica ed al paesaggio in più di 590.000 euro all’anno.
Dalla letteratura di settore si evince, infatti, che ogni metro quadrato di superficie fogliare assorbe da 70 mg a 2,8 grammi di particolato all’anno (PM) e che ogni albero apporta benefici per almeno 144 euro all’anno.
Facendosi un giro per la città, e misurando le chiome mancanti di decine di alberi, non è difficile capire che la somma quantificata per Livorno sia ampiamente superata. Ma chi paga per questi danni, che colpiscono tutti i cittadini? Chi ha autorizzato la Giulianova Patrimonio a disattendere il regolamento? Ci sono relazione di dottori agronomi o forestali che giustificano tali scempi? Non bastano due fiorellini piantati nelle vie centrali per nascondere quello che è un vero e proprio sperpero di denaro pubblico, e sarebbe il caso che qualcuno, in municipio, prenda posizione, per il bene di tutti.