Martinsicuro, peschereccio sequestrato: cresce preoccupazione per la sorte dei marinai

Martinsicuro. “Papa’ l’ho sentito al telefono. Stanno bene lui e l’equipaggio. Sono fermi sulla barca ormeggiata al porto e guardati a vista dai militari.

 

 

Mi ha detto di non preoccuparmi perche’ sta bene. Il suo pensiero invece va a Sandro e Massimo ed anche il mio e’ rivolto a loro”. Sono le parole di Domenico Mora, figlio di Vincenzino, il nostromo di Torano Nuovo facente parte dell’equipaggio della “Idra Q”, il peschereccio della Italfish di Martinsicuro che fa pesca oceanica sequestrato in Gambia e fermo al porto di Banjul da giorni.

 

Dalla scorsa settimana, Massimo Liberati (responsabile macchinista) e Sandro De Simone (capitano), dopo un processo sommario, sono rinchiusi in carcere. Le loro condizioni, ha fatto sapere la Italfish sono preoccupanti per via della detenzione e della mancanza di cibo. Sono provati fisicamente e psicologicamente.

 

 

La violazione contestata che e’ valsa il carcere ai due pescatori sarebbe la presenza a bordo di reti da pesca vietate perche’ un millimetro circa piu’ strette di quelle regolari. Ora, solo l’attivita’ diplomatica potra’ aiutare i due marittimi. La Farnesina e’ al lavoro e le prossime ore sono cruciali. Liberati De Simone avevano incontrato giovedi’ il console onorario in Gambia.

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