Solo 200mila euro per i disabili gravi: in 4 si incatenano nel palazzo della Regione Abruzzo FOTO

Pescara. Quattro disabili gravi si sono incatenati dalle 11 di questa mattina nella Sala Blu del palazzo della Regione Abruzzo, in viale Bovio a Pescara, per protestare contro l’esiguo stanziamento dei fondi regionali previsti per gli interventi in favore della vita indipendente.

Costretti alla carrozzina, stanno affrontando da lunghe ore la protesta, affiancati dai loro familiari, decisi a rimanere incatenati alle scrivanie anche nella notte, noncuranti nemmeno delle conseguenze legali che potrebbero subire. Pronti anche allo sciopero della fame, della sete e dei medicinali, nonostante per alcuni di loro sia necessario il collegamento ai macchinari per la respirazione artificiale.

L’obiettivo di Manolo Peluzi, Livio Vox, Camillo Gelsumini e Livio Vox è quello di vedere incrementare i fondi strutturali per la legge regionale 57 sulla vita indipendente, quella che dà il nome al loro gruppo e che assiste chi è affetto da una disabilità del 100%. I quattro rappresentanti del Movimento Vita Indipendente Abruzzo, provenienti da Montesilvano, Pineto, Moscufo e Lanciano, chiedono che gli attuali 200mila euro previsti dalla Giunta D’Alfonso per il bilancio 2015 per i 200 disabili gravi residenti in Abruzzo salgano quanto meno a 1 milione. La manifestazione, contornata da cartelloni che si appellano al Governatore D’Alfonso e al suo Esecutivo, ha richiamato l’attenzione degli assessori Sclocco, Mazzocca e Paolucci: quest ultimo si è detto disponibile già dalla riunione della Commissione Bilancio prevista per domattina a L’Aquila ad inserire un emendamento per ampliare la disposizione economica.

Ad affiancare la protesta anche il consigliere regionale del M5S Leandro Bracco, membro della commissione Sanità: “E’ necessario”, ha dichiarato dalla Sala Blu, “che queste persone in gravi difficoltà quotidiane vengano assistite con fondi adeguati e non elemosina”. La cifra stimata per consentire a chi ha bisogno di assistenza 24 ore su 24 è di 2, 5 milioni di euro: “Rispetto all’intero bilancio della Regione per il 2015 di 5 miliardi è solo lo 0,005%”, sottolinea Bracco.

Ciò che i manifestanti chiedono, inoltre, è che l’assistenza non venga più erogata attraverso le cooperative sociali che operano sui territori, che gestiscono autonomamente i fondi e forniscono assistenza domiciliare per pochissime ore a settimana. Il Movimento Vita Indipendente chiede che siano direttamente i disabili a ricevere i contributi per poter assumere a tempo pieno personale infermieristico di fiducia: “E’ questione di dignità”, commenta Bracco, “per chi ha bisogno di assistenza anche per le operazioni di pulizia personale è degradante avere a che fare con persone sempre diverse inviate dalle cooperative”.

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