Città Sant’Angelo, incendio Villa Serena: “Dopo un mese, nessuna verità”

Città Sant’Angelo. “Non hanno ancora idea di cosa sia accaduto a Villa Serena in quella tragica notte in cui persero la vita due pazienti nella struttura convenzionata con Regione Abruzzo. Le famiglie attendono giustizia, ma a distanza di un mese ci troviamo davanti ad uno scarica barile da parte della Regione Abruzzo”.

E’ il Vice Presidente del Consiglio Domenico Pettinari, che ha portato in sede di Consiglio regionale il caso dell’incendio che ha ucciso due persone ricoverate nella clinica privata, a puntare il dito contro la sanità regionale: “Se alcuni dati, importanti per capire le dinamiche della vicenda, non sono disponibili perché la Asl ancora non li fornisce, l’Organo che controlla e gestisce la Asl deve alzare la voce, anche applicando in maniera stringente la legge che prevede sanzioni per chi non svolge bene il suo lavoro”, ha affermato il pentastellato.

“Abbiamo chiesto all’Assessore”, riferisce Pettinari, “di riportare in Consiglio quanto emerso dalle indagini degli ispettori degli enti coinvolti e, soprattutto, per comprendere se la normativa vigente per le strutture psichiatriche di Regione Abruzzo, su cui l’Ente ha il dovere di vigilare, sia stata applicata fedelmente. Potevamo aspettarci tante risposte, più o meno esaustive, ma lo scarica barile no, non si può accettare. Non è una giustificazione sostenere che alcuni organi sottoposti a Regione Abruzzo, come le Asl, non hanno ancora riscontrato le richieste: è la regione che deve vigilare sulle Asl e non il contrario.”

“La Regione deve alzare la voce e fare chiarezza. Le strutture sanitarie di ricovero e cura, sia pubbliche che private – spiega Domenico Pettinari – sono tenute ad osservare una specifica normativa per la prevenzione e la gestione dell’emergenza incendi, nel rispetto del Decreto Ministeriale del 2002, successivamente aggiornato ed integrato dal D.M del 19/03/2015. In questi atti, tra le altre cose, si specifica che i reparti psichiatrici devono essere dotati di video sorveglianza, di personale sufficiente numericamente per il controllo e la gestione dei particolari pazienti, oltre a tutti i punti relativi alla prevenzione degli incendi. Non abbiamo oggi, a distanza di un mese, informazioni chiare in merito. Questo non è possibile!” conclude

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