Montesilvano. “L’apertura del nuovo distretto sanitario di Montesilvano è tenuta in ostaggio dalla burocrazia, ed intanto la Asl continua a pagare un contratto d’affitto di 10mila euro al mese per la struttura fatiscente che oggi ospita il distretto”.
A denunciare “questa assurdità tutta abruzzese” sono i consiglieri comunali M5S Paola Ballarini, Cristhian Di Carlo e Gabriele Straccini di Montesilvano, che già oltre un anno fa, insieme al collega in Regione Abruzzo Domenico Pettinari, avevano denunciato l’enorme ritardo.
“Lavori di completamento che sembrano non finire mai”, incalzano i consiglieri, “La nuova struttura è in attesa della scala anti-incendio e della sistemazione dell’area esterna. Nel frattempo i cittadini sono costretti a servirsi della vecchia sede, in locali fatiscenti già oggetto di ispezione dei NAS con conseguente verbale accertante criticità importanti come infiltrazioni d’acqua, sale d’attesa piccole ed inaccessibili per i disabili, uscite di sicurezza bloccate da armadi. Una struttura che inoltre, ribadiamo, costa 10mila euro al mese di affitto alla Asl”.
“Le opere mancanti erano di competenza della ASL”, spiegano i consiglieri comunali, “la quale chiese al nostro Comune di sostituirsi alla stessa azienda sanitaria in qualità di stazione appaltante, per dare, si diceva, un’accelerazione al cantiere e consegnare così il prima possibile il distretto di base alla città. Ma dopo la stesura e l’approvazione dei progetti da parte del Comune, a seguito dell’introduzione del nuovo Codice degli Appalti, è stato invece necessario affidare le procedure di gara alla Stazione Unica Appaltante (SUA) della Provincia di Pescara. Tale struttura parrebbe patire una cronica carenza di personale, nonostante debba procedere per gli appalti per lavori pubblici superiori a 150mila euro dei Comuni della provincia di Pescara. E così, a causa della cattiva gestione della politica montesilvanese, verificatasi negli anni, e della totale mancanza di buon senso di alcuni legislatori, i cittadini di Montesilvano si vedono ancora privati di un diritto inalienabile: la cura dignitosa della salute”.
“Abbiamo portato il caso anche in consiglio regionale”, aggiunge Domenico Pettinari, “ho presentato lo scorso anno un’interrogazione sul tema, ma la situazione non migliora e non sembra andare avanti. La burocrazia, anomalia tutta italiana, sta impedendo il varo della nuova struttura, la cui prima pietra fu posata nel lontano 2009”.