Pescara:”Non c’è l’ebola in mare”. Tutti contro Alessandrini, mozioni e petizioni per le dimissioni

Pescara. Dopo le due mozioni di sfiducia, il sindaco Alessandrini parla in tv della mancata interdizione della balneabilità aumentando le ire degli oppositori: scatta anche la petizione popolari per le dimissioni.

Appena tornato dalle ferie, il primo cittadino si è concesso alle tv locali per dare la propria versione sul fattaccio dei liquami in mare: impossibile, per Alessandrini, negare che la fogna rotta di via Raiale abbia sversato in acqua milioni di litri di liquami fecali, né rinnegare l’ammissione di aver firmato l’ordinanza per chiudere il tratto di mare di via Balilla alla balneabilità ma di averla tenuta nel cassetto della sua scrivania. Così, ai microfoni di Tv6 e Rete8, un abbronzatissimo sindaco ha provato a minimizzare, nonostante gli esposti in Procura e le azioni legali di massa intraprese dalle decine di famiglie che si sono ritrovate con i figli colpiti da irritazioni cutanee e gastroenteriti dopo aver nuotato tra i colibatteri.

“Nessun virus ebola in corso”, “nessun attentato in atto” e “solo una polemica estiva” allestita dall’opposizione, paragonata da Alessandrini dai topless di Times Square a New York. Queste le parole che hanno destato l’irritazione bipartizan. “Trasudare spavalderia, dopo una bella vacanza in montagna, lontano dal mare pescarese, non cancella la gravità dell’operato politico e amministrativo del sindaco. Se pensa di cavarsela bollando tutta la vicenda come una ‘polemica estiva’ ha fatto male i suoi calcoli”, afferma Lorenzo Sospiri, capogruppo Forza Italia in Regione, che ricorda ad Alessandrini che “il 3 settembre alle 11 in punto dovranno tornare in Commissione regionale Vigilanza l’assessore all’Ambiente Mario Mazzocca, il Direttore dell’Arta Damiani e la Asl, ai quali abbiamo già posto delle domande e ora vogliamo risposte chiare per capire le responsabilità di quanto accaduto nel capoluogo adriatico a partire da aprile scorso. Come a destra, anche a sinistra arrivano gli strali, e Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista consiglia al sindaco “di chiedere scusa alla cittadinanza invece di far finta che non sia successo niente e snobbare critiche sacrosante”. “Ho visto in tv interviste al sindaco sui problemi della balneazione davvero incredibili. Sembra quasi che l’intera città”, osserva l’ex consigliere comunale e regionale, “sia stata preda di allucinazioni e che solo il sindaco abbia mantenuto la lucidita’. Negare l’evidenza non fa che aumentare l’irritazione e la rabbia assai diffuse nella cittadinanza anche tra chi ha votato per il sindaco. Il contenuto delle dichiarazioni e il tono infastidito del sindaco sono assolutamente irricevibili. Ai sensi degli art. 5 e 15 del D.Lgs 116/2008 e a seguito delle analisi condotte dall’Arta, qualora i dati di monitoraggio evidenzino il superamento dei valori limite, il sindaco doveva emettere ordinanze di divieto di balneazione provvedendo a darne tempestiva informazione al pubblico. Siamo sicuri – si chiede infine Acerbo – che la situazione ora sia sotto controllo nel senso che tutte le acque arrivano al depuratore e vengono correttamente depurate? Questo dovrebbe verificare il sindaco invece di liquidare le critiche come frivole polemiche estive”.

Al coro si aggiunge anche il direttivo regionale di Noi con Salvini che ha organizzato, in aggiunta alle due mozioni di sfiducia dei gruppi consigliari, una raccolta firme per chiedere le dimissioni di Alessandrini: la petizione potrà essere firmata domani in un gazebo che sarà allestito in Piazza Sacro Cuore, dalle 17:00 alle 24:00.

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