Pescara, 35 milioni non riscossi dal Comune: la Procura indaga sulla Casta. Pignoramenti revocati a Sospiri

Pescara. Trentacinque milioni di euro: una cifra che equivale al debito aperto dal Comune di Pescara per ricevere quel fondo governativo di garanzia utile a coprire, in dieci anni, la situazione di predissesto dichiarata a causa dei forti buchi nel bilancio. La stessa cifra, però, viene indicata dalla Soget, società che riscuote i tributi per conto del Municipio, come crediti inesigibili. Ma tra i soldi che non possono più essere riscossi ci sono anche quelli delle multe indirizzate ad alcuni politici: e scatta l’indagine della Procura.

Il primo nome ad essere saltato fuori dal registro aperto dal pm Gennaro Varone è quello di Lorenzo Sospiri, consigliere regionale di Forza Italia con un lungo passato in assise civica. Circa 10mila euro per alcune infrazioni stradali e bolli auto mai pagati in un decennio: la Soget pignora lo stipendio da membro dell’Emiciclo, il pignoramento viene revocato, scatta un esposto e la Procura manda polizia giudiziaria e Forestale – come riporta il quotidiano Il Centro –  in Comune, in Regione e nella sede della Soget, per sequestrare tutte le carte utili all’inchiesta che per ora non conta indagati ma avanza l’ipotesi di una truffa ai danni del Comune.

Non indagato, dunque, Sospiri, che da Facebook afferma di aver già concordato con Soget un pagamento rateizzato per “quelle multe che non sapevo neanche di avere”. Gli investigatori, però, stanno ora spulciando in una marea di carte per ricostruire come anni e anni di bollette, affitti di edilizia popolare e tributi locali non versati abbiano raggiunto la cifra record di 35 milioni di euro che, attualmente non esigibili, hanno contribuito a mandare il Comune sull’orlo del crack finanziario. Ma, con quella revoca di pignoramento e con il sospetto che ci siano anche altri politici coinvolti, c’è chi fa presto a trarre le conclusioni: “Se dimostrato il fatto dall’autorità giudiziaria”, hanno affermato oggi gli esponenti M5S in conferenza stampa, “saremmo di fronte a debitori di serie A e debitori di serie B ovvero, da una parte, cittadini vessati dalla richieste di pagamento con  inevitabili pignoramenti e, dall’altra, cittadini invece della casta coccolati da favori ed agevolazioni personali”.

La deduzione grillina si incastra con la vicenda relativa agli account per la banca dati Soget fornita a 20 dipendenti comunali, tirata in balli dai pentastellati dopo una visita alla Soget alla vigilia di Natale “per visionare proprio i crediti inesigibili  – hanno ricordato oggi – e per verificare che non vi fossero eventuali irregolarità o possibilità di modifica della banca dati al fine di poter avere la garanzia che i crediti dichiarati come non più riscuotibili fossero davvero tali. A quella scoperta seguirono interrogazioni al Consiglio comunale, il deputato Vacca ne fece contenuto da intervento in Parlamento e la Giunta Alessandrini reagì minacciando querele per diffamazione.

Ora, però, che è la Procura a seguire i loro sospetti, i Cinque Stelle rincarano la dose e chiedono “i nomi di tutti gli eventuali debitori privilegiati che avrebbero ottenuto la revoca dei pignoramenti, controlli puntuali su tutti gli amministratori locali e dirigenti ed, infine, un nuovo affidamento del servizio riscossione tributi”.

I DUBBI SU SOSPIRI

Oltre all’azione di indagine generale, il gruppo pescarese del M5S, lette le carte che riguardano l’inchiesta della Procura, punta più di un interrogativo sulla posizione del consigliere Sospiri e del comportamento della Soget nei suoi confronti. Lungo l’elenco di domande snocciolato stamane dai grillini: “Perché la Soget rinuncia al pignoramento nei confronti del consigliere Sospiri? In che modo un semplice cittadino può ottenere la revoca del pignoramento che rappresenta invece un atto definitivo ed irrevocabile? Perché a seguito di una revoca del pignoramento datata luglio 2014 si consente una rateizzazione nel mese di febbraio 2015? Perché il documento di accettazione del piano di rientro del Consigliere Sospiri porta la data del’8 febbraio 2015 che risulta essere una domenica? Da quando gli uffici delle agenzie di riscossione risultano aperti di domenica per i ‘semplici’ cittadini?”.

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