Montesilvano, il progetto Alis per i ragazzi affetti da autismo e sindrome di down

Montesilvano. Promuovere l’inclusione sociale dei ragazzi affetti da autismo e sindrome di down attraverso lo sport: è questo l’obiettivo del progetto Alis (Alleanza per l’inclusione sociale), approvato dal Dipartimento delle Pari opportunità e finanziato con un contributo ministeriale, che coinvolgerà circa 30 ragazzi tra gli 11 e i 18 anni.

Il progetto vede la collaborazione tra il Comune di Montesilvano, attraverso la sua Azienda Speciale, la fondazione Papa Paolo VI, l’ASD Parco De Riseis e il Dipartimento di Scienze psicologiche della salute e del territorio dell’Università d’Annunzio.

Verrà costituita una equipe inclusione composta da educatori, assistenti sociali, psicologi, neuropsichiatri, logopedisti e terapisti della neuro e della psicomotricità, e di una equipe scientifica per valutare gli effetti delle azioni messe in atto.

“Diversi studi hanno messo in evidenza una stretta correlazione tra sport e salute mentale”, ha affermato l’assessore allo Sport e alla disabilità, Ottavio De Martinis. “Praticare uno sport con regolarità infatti può portare benefici a livello psicologico. In particolare un recente studio pubblicato sulla rivista Autism, ha messo in luce una gamma di benefici a livello comportamentale nelle persone affette da disturbi dello spettro autistico, legati proprio alla pratica dell’equitazione delle arti marziali e della corsa. Il progetto sarà un’occasione importante di studio proprio per analizzare gli effetti a livello educativi e relazionali generati dalla pratica sportiva svolta anche insieme a soggetti normodotati”.

“Attraverso questo progetto, possiamo dare la possibilità anche alle persone con disabilità di avvicinarsi ad un’attività sportiva”, sottolinea il presidente del CdA dell’Azienda Speciale, Luca Cirone. “Il progetto prevede anche il rifacimento della pavimentazione di un campo polivalente all’interno del centro sportivo Trisi, che poi verrà utilizzato per svolgere le attività con gli stessi ragazzi coinvolti nel programma”.

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