Discarica di Bussi: il sito va bonificato

“Quando è stata annunciata dalla Regione l’istituzione di una Commissione d’Inchiesta per i territori inquinati di Bussi, ho immediatamente espresso la mia soddisfazione”, ha esordito il sindaco di Bussi Salvatore Lagatta in una nota firmata anche dall’amministrazione.

“Soddisfazione rafforzata dall’elezione di Giovanni Legnini alla presidenza della Commissione. Legnini ha seguito sin dal 2008 le vicende delle discariche di Bussi ed è anche grazie alla sua azione se nel 2010 furono impegnati dal Governo 50 mln di Euro finalizzati alla bonifica e alla reindustrializzazione delle aree inquinate. Lo scopo dichiarato della Commissione è quello di accertare il perché del ritardo ad avviare i lavori di bonifica. Ma dalle dichiarazioni del Consigliere Regionale, Antonio Blasioli, membro della Commissione, sembra che questo intento venga messo in discussione. Il Consigliere ha rilasciato dichiarazioni quantomeno inquietanti, dovute forse alla scarsa conoscenza della situazione e che rischiano di indirizzare in modo sbagliato i lavori della Commissione. Il Consigliere, ad esempio, si pone la domanda su chi debba provvedere alla messa in sicurezza e alle opere di manutenzione: il Comune di Bussi o la Edison? Si dice poi preoccupato perché in una “sua” ricognizione dell’area ha rilevato diversi strappi nel telo messo a copertura della stessa. Infine aggiunge di aver condiviso le sue preoccupazioni con “voci civiche della comunità di Bussi” nella sostanza il Consigliere Blasioli ha forse parlato con il PD di Bussi (il suo partito)e con il gruppo di opposizione all’Amministrazione”.

“Cosi ora in Italia ad avere dubbi su chi debba fare messa in sicurezza e bonifiche sono in tre: Edison, il gruppo di opposizione e il Consigliere Blasioli. Ai primi due non ho nulla da dire (farei un buco nell’acqua), al Consigliere, con la speranza anzi con la certezza della sua buona fede, lo inviterei a leggere la determina con la quale la Provincia di Pescara individua in Edison il responsabile dell’inquinamento imponendogli le opere di messa in sicurezza e di bonifica. Sarebbe poi opportuno si leggesse la sentenza del TAR che ribadisce le ragioni della Provincia e magari dare anche un’occhiata alle comunicazioni ministeriali, ciò lo aiuterebbe ad avere una conoscenza più puntuale dell’argomento e anche più autonoma e scevra da qualsiasi condizionamento. Se poi riterrà opportuno incontrare anche l’Amministrazione , che rappresenta il paese di Bussi, siamo a disposizione”.

“La nota del ministero conferma ciò che già sapevamo, ma osserviamo con amarezza che a febbraio del 2018 il ministero aveva aggiudicato la gara per la bonifica e oggi siamo a novembre del 2019 ed è ancora tutto fermo”, aggiunge il primo cittadino commentando all’Ansa la nota del ministero dell’Ambiente che ribadisce come Edison, in qualità di responsabile dell’inquinamento, sia tenuta a compiere le opere di messa in sicurezza e bonifica delle aree 2A e 2B della maxi discarica dei veleni di Bussi. “Su questo fronte è competente soltanto il ministero che, in qualità di committente, entro 60 giorni avrebbe dovuto firmare il contratto con la ditta aggiudicataria – prosegue La Gatta – il sospetto è che il ministero, essendo stato individuato il responsabile dell’inquinamento, pretenda che la bonifica urgente non sia fatta con i 50 milioni di euro a suo tempo messi a disposizione dal Governo, ma la faccia direttamente Edison”.

Forum H2O: ‘Abbiamo un ministero dell’ambiente marziano’, su Bussi ogni tanto arrivano segnali intermittenti che evidenziano l’esistenza in vita di questo soggetto che non si sa bene cosa stia facendo visto che i messaggi sono pure particolarmente flebili”, scrive la Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua. ”Per legge sarebbe pure l’ente responsabile ma ha bisogno continuamente di imbeccate dagli altri enti e dalle associazioni per accorgersi di ciò che accade nelle aree di sua competenza. Non solo avvengono cose “a sua insaputa” ma funge pure da freno a mano delle bonifiche – prosegue il Forum – Infatti, non fa andare avanti da febbraio 2018 senza spiegarne i motivi un progetto di bonifica previsto da una legge dello Stato del 2012 da ben 40 milioni di euro predisposto dal Commissario Goio e addirittura aggiudicato dal ministero stesso. Intervento che prevede la totale rimozione dei rifiuti. Ricordiamo bene la lotta che facemmo quando nel 2013 il ministero sponsorizzava la cosiddetta soluzione “in loco”, cioè il tombamento con discarica, probabilmente molto meno costoso. Già allora ci chiedevamo: perché dovremmo preoccuparci di adottare una soluzione meno onerosa visto che alla fine dovrà pagare il privato, sobbarcandoci pure una discarica dopo tutto quanto ha sopportato la Val Pescara? Il progetto Goio con la rimozione dei rifiuti, infatti, sarebbe realizzato in danno, cioè richiedendo i denari anticipati dal pubblico all’inquinatore per l’intero importo. Intervento però fermo e nel frattempo la situazione ambientale ne risente. Il ministero dice che intanto, a giugno 2018, è stata individuata in Edison la società responsabile, che dovrebbe intervenire. Peccato non lo stia facendo. Dopo un anno e 4 mesi di inadempimenti il ministero si limita a mandare, sollecitato, una letterina da Marte. Sarà magari che domani scade pure il termine per l’accesso agli atti che abbiamo avanzato al ministero ad Ottobre proprio per avere le carte delle 2A e delle 2B?”.

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