Pescara, Seccia smentisce: “Conti del Comune in regola”

Pescara. “I rilievi mossi al Comune di Pescara sorprendono perché non in sintonia con un quadro oggettivo che è tale da reggere autorevolmente a qualsiasi riscontro tecnico”.

Così l’assessore comunale al Bilancio, Eugenio Seccia, in una nota, commenta i rilievi della Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per l’Abruzzo, a proposito della Procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (Prfp) della durata di dieci anni (2015-2024) cui l’ente è sottoposto.

“Non solo il Comune ha rispettato tutti i parametri previsti dal D. Lgs. 118/2011 – si legge – ma ha altresì centrato ogni obiettivo da esso prescritto, così come dall’aggiornamento del d.m. I agosto 2019, con i tre saldi finali: risultato di competenza; equilibrio di bilancio; equilibrio complessivo”.

“I numeri parlano chiaro – dice l’assessore – il rendiconto 2020, che è stranamente oggetto dei rilievi mossi dalla Corte dei Conti, poggia su un risultato di competenza di parte corrente di +13.153.510,69 euro; se a esso sottraiamo le somme accantonate e vincolate, l’equilibrio di bilancio è di +98.988,37 euro. La sezione regionale della Corte dei conti, nel rilevare un differenziale di parte corrente negativo di 26.954.036,15 euro, cifra che ha destato tanto allarme, ha sottratto al risultato positivo di parte corrente il residuo debito di 35.391.882,11 euro, ovvero il Fondo anticipazioni di liquidità. Mai un rilievo del genere è stato mosso nei confronti del Comune di Pescara , non fosse altro per il fatto che la somma residua di 35.391.882,11 euro deve essere restituita in un periodo di trenta anni. Non si comprende perché l’intera somma residua sia stata sottratta dall’equilibrio di parte corrente come se l’Ente avesse dovuto restituire l’intero debito residuo nel corso dell’esercizio 2020, invece che con una quota di 1,8 milioni annui”.

“Il Comune di Pescara, a fronte di una quota di recupero del disavanzo programmato pari a 2.752.943,87 euro, ha sempre recuperato una somma maggiore – va avanti la nota – Su questo comportamento virtuoso c’è persino una sottolineatura del magistrato contabile (per quanto limitata a una sola riga), tanto che nel periodo 2016-2020 è stato recuperato un maggiore disavanzo per un importo pari a 2.225.258,24 euro: segnale più che evidente di una capacità di restituzione dell’ente maggiore rispetto a quella prevista”.

Per Seccia “l’allarme riportato sugli organi di stampa è quindi fattualmente e oggettivamente incomprensibile. In argomento – dice – l’amministrazione comunale chiederà in tempi brevi un incontro con i componenti della Sezione regionale della Corte dei conti”. “L’uso dell’espressione ‘gravi irregolarità’, peraltro – si legge ancora nella nota del Comune – non è accompagnato da alcuna precisazione giuridica su qualsivoglia violazione di norma; la chiosa sull’accertamento del conseguimento dell’obiettivo intermedio, poi, è in contraddizione logica con la spalmatura trentennale di un debito invece preso totalmente a riferimento per definire l’equilibrio corrente dell’Ente. Si aggiunga inoltre che nel corso del 2020 non vi è stato alcun elemento nuovo e di alcun genere, dal punto di vista contabile, tale da indurre la Corte a modificare il proprio pensiero”.

“Il Comune di Pescara – prosegue il comunicato – può quindi a mente serena e con coscienza limpida rassicurare tutti i cittadini e contribuenti, oltre che i magistrati contabili, che il piano di riequilibrio non solo rispetta perfettamente tutti i parametri, ma anzi è addirittura migliorativo. Sono tutti gli indicatori a smentire la ricostruzione allarmistica”.
“Valgano come termini di paragone i seguenti elementi: la cassa dell’Ente, termometro dello stato di salute finanziaria, è in costante incremento. Il Comune, dopo avere fatto ricorso per anni all’anticipazione di liquidità ha chiuso l’esercizio 2021 con un fondo di cassa di 6,3 milioni ponendo così fine al ricorso al “rosso in banca”; il ritardo medio di pagamento del Comune di Pescara nell’anno 2021 è pari ad appena 2,9 giorni: un record positivo tra i più virtuosi Comuni italiani; Pescara non ha mai fatto ricorso, pur essendo concesso a tutti gli enti, al cosiddetto “metodo semplificato” nel calcolo dell’accantonamento al Fondo Crediti di dubbia esigibilità. Una scorciatoia che avrebbe permesso di risparmiare in termini di accantonamento almeno 5 milioni di euro annui, ma tale possibilità non è più stata consentita a far data dal rendiconto 2020; Pescara non ha mai utilizzato l’accantonamento del Fondo anticipazioni di liquidità per la costituzione del Fondo Crediti di dubbia esigibilità. La prudenza ci ha suggerito di non utilizzare tale escamotage che, guarda caso, è stato poi dichiarato incostituzionale”.

“I numeri, nonostante due anni di pandemia e le conseguenze dirette e indirette, sono migliori rispetto a quelli di inizio dello stato di predissesto risalente a sette anni fa. Su questi e su altri aspetti l’Amministrazione auspica un incontro con i magistrati contabili per una chiara e serena riflessione”, conclude il Comune.

PD: “OMISSIONE GRAVE, RIFERISCANO IN CONSIGLIO”

“Riteniamo molto grave che il Consiglio Comunale, fra l’altro impegnato proprio nella sessione di bilancio, non sia stato informato della durissima deliberazione della Corte dei Conti. I cittadini andavano informati subito e non solo attraverso la mera pubblicazione formale su una sezione del sito web: domani ci aspettiamo che il sindaco e la giunta riferiscano in Consiglio Comunale quello che sta avvenendo e quali misure si stanno mettendo in atto”.

Lo affermano i consiglieri comunali del Partito Democratico e delle liste civiche di centrosinistra. “Abbiamo fiducia nella struttura tecnica del Comune, che sta guidando un processo di risanamento finanziario per nulla semplice – spiegano i consiglieri comunali Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti, Giovanni Di Iacovo, Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli – ma il dato politico è grave: la delibera della Corte dei Conti è del 20 gennaio, e il Consiglio Comunale ne andava informato immediatamente proprio perché impegnato nella sessione di discussione sul bilancio di previsione e sul Documento unico di programmazione che ne indica le linee guida. Questo non è avvenuto e non comprendiamo come la giunta Masci pensasse di proseguire il dibattito sul bilancio senza soffermarsi sui rilievi così pesanti mossi dalla Corte dei Conti. Domani mattina chiederemo subito che il sindaco riferisca in aula e spieghi tutto”.

Giampietro ha inoltre convocato su questo argomento una seduta straordinaria della commissione di Controllo e garanzia per lunedì mattina.

M5S: “AMMINISTRAZIONE INCAPACE E PERICOLOSA”

“L’allarme che la Corte dei Conti lancia sulla grave situazione finanziaria del Comune di Pescara sancisce il fallimento di un’amministrazione che non è solo incapace, ma evidentemente anche pericolosa per la città”: questo il commento dei consiglieri M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo. “Debiti fuori bilancio raddoppiati in un solo anno, bassissima riscossione delle imposte locali e sperpero del fondo di riserva – proseguono Alessandrini, Sola e Di Renzo – sono solo alcuni degli aspetti che abbiamo sempre denunciato e che oggi è la Corte dei Conti a mettere nero su bianco. In soli due anni e mezzo di consiliatura, l’amministrazione Masci è riuscita ad aggravare ulteriormente una situazione già delicata, con una gestione superficiale e insolente che rischia di compromettere il futuro della città. Erano chiamati a rispettare semplici regole dettate dal Piano di rientro, non sono stati capaci di fare neanche questo. Chiederemo di sospendere ogni discussione in aula su DUP e bilancio fin quando non saranno chiariti i contorni di questa vicenda e le misure da mettere in campo per evitare un vero e proprio default finanziario per le casse comunali”.

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