Incendio Pescara, in 60 fuori casa: “Danni incalcolabili”

Pescara. “Abbiamo ancora alcune decine di persone fuori di casa fra cui 33 suore del convento di via De Cecco, ieri abbiamo avuto 60 persone che hanno dormito fuori di casa, mentre alcune decine di persone sono state curate dai sanitari. L’angoscia è stata tanta e oggi fa ancora più male con alberi scheletrici, alcuni crollati e altri pericolanti. Quelli subiti ieri sono danni incalcolabili”.

A parlare è il sindaco di Pescara, Carlo Masci, nel giorno dopo il terribile incendio che ha devastato la zona sud del capoluogo adriatico.

“Oggi nel giorno del dolore – aggiunge – mi sento di dire grazie agli uomini della Protezione Civile, a quelli delle forze dell’ordine e soprattutto ai cittadini di Pescara che sono scesi in strada con secchi d’acqua, tubi, pompe e ogni mezzo di fortuna per cercare di spegnere l’incendio che divampava in diverse zone della parte sud di Pescara. Alla fine siamo riusciti a spegnere l’incendio ma mi auguro che se c’è la mano dell’uomo i responsabili vengano puniti severamente e mi auguro che la mano che ha armato questo incendio bruci all’inferno”.

Il prefetto Di Vincenzo – che stamattina ha presieduto una riunione del Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica alla quale hanno partecipato il questore Liguori, il colonnello La Rocca del Comando provinciale dei Carabinieri, il colonnello Miseri della Guardia di Finanza e il comandante Palestini della Polizia locale – annuncia un ulteriore potenziamento dei servizi di prevenzione e controllo del territorio provinciale con riferimento al fenomeno degli incendi boschivi.

Di Vincenzo, nel corso della riunione, ha ringraziato “tutte le Componenti del Centro di Coordinamento Soccorsi attivo in Prefettura sin dalle 15 di ieri, per la tempestività degli interventi che hanno consentito di mettere in salvo le persone ed evitare, in una situazione particolarmente complessa, danni ancor più’ gravi”, rivolgendo un pensiero particolare agli 8 appartenenti alla Polizia di Stato e 6 Carabinieri che hanno fatto ricorso alle cure sanitarie per intossicazione da fumo.

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