Riapriamo Pescara: in corteo anche la marineria

Pescara. Anche la marineria in piazza per protestare contro le politiche fiscali del Comune: giovedì il corteo di “Riapriamo Pescara”.

Non saranno solo i commercianti aderenti a Confcommercio e Confesercenti a scendere in piazza giovedì mattina, a Pescara, in segno di protesta contro le politiche del Comune. Insieme a loro ci saranno anche gli artigiani, rappresentati da Confartigiani, Confartigianato e Cna, e in corteo sfilerà pure la marineria, come e’ stato annunciato stamani in conferenza stampa.

La manifestazione delle imprese prenderà il via alle 11, in piazza della Repubblica: da lì si snoderà un corteo che si concluderà davanti al Comune. L’appuntamento con “Riapriamo Pescara”, questo lo slogan scelto per lanciare la protesta, si sintetizza in pochi punti: commercianti e artigiani dicono no “alla Tares e all’aggressione fiscale, alla chiusura di corso Vittorio Emanuele e all’abusivismo” e nello stesso tempo chiedono “un piano parcheggi, il rilancio di porto, areroporto, ferrovie e altra velocita’” e sollecitano “interventi urgenti sulla rete fognaria”. Il problema centrale e’ rappresentato dalla pressione fiscale. “Dopo l’Imu e’ arrivata anche la Tares, ha detto Dino Lucente di Casartigiani, e si toccano punte di 5.000 euro per 100 metri quadri di attivita’”.

“La nostra richiesta – ha aggiunto Carmine Salce, della Cna – e’ di ridiscutere aliquote e modalita’ di pagamento, perche’ molte imprese non riusciranno a pagare la Tares”. “Dobbiamo riaprire Pescara, altrimenti si corre il rischio di vederla morire” – ha proseguito Ezio Ardizzi della Confocmmercio chiedendo alla giunta comunale di Pescara di “andare a casa per manifesta incapacita’, come e’ accaduto a Montesilvano. La prossima giunta deve dialogare con noi, perche’ noi sappiamo cosa accade a Pescara”, ha evidenziato. “Siamo allo stremo” – ha fatto notare Luca Di Tecco della Confartigianato, e “la marineria e’ morta”, ha commentato Gianni Papponetti parlando dei lavori di dragaggio del porto. “Come fa il Comune a dire – ha detto ancora polemicamente – che torna il collegamento con l’ex Jugoslavia attraverso la Snav?”. “I nostri associati – ha concluso Leila Kechoud della Confesercenti – ci chiedono azioni eclatanti: non ne possono piu’ di tasse e lavori stradali (da oggi anche su viale Marconi)”. Una prima protesta e’ prevista per domani a Roma a livello nazionale, con la partecipazione di 50mila imprese che “non riescono a sopravvivere”.

BECCI: QUASI AL PUNTO DI NON RITORNO

Un’inversione di tendenza immediata in settori strategici come il commercio, l’edilizia e il terziario. E’ la ricetta del presidente della Camera di Commercio di Pescara, Daniele Becci, per uscire dalla crisi. Questa mattina, nel corso del consiglio dell’ente camerale, convocato d’urgenza unitamente al Forum dell’Economia e Sviluppo, Becci ha illustrato alcune proposte concentrate in sette punti.

Le priorità evidenziate riguardano la riduzione della pressione fiscale, la semplificazione della pubblica amministrazione, la riqualificazione urbana, lo sviluppo delle infrastrutture, il turismo, lo sviluppo di impresa e competitività. Nel corso della riunione si è anche parlato dell’aeroporto d’Abruzzo. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, l’assessore comunale Marcello Antonelli, il candidato alle primarie del centrosinistra Luciano D’Alfonso, il deputato Antonio Castricone. “La situazione economica – ha evidenziato il presidente della Camera di Commercio – che si e’ delineata e’ disastrosa, di quasi non ritorno. Abbiamo elaborato delle proposte su punti focali sui quali e’ quanto mai urgente intervenire. Sottoponiamo queste proposte alla politica con l’auspicio che le recepisca ed agisca in fretta. Viceversa si rischia di ricordare il 2014 come l’epoca della chiusura delle nostre imprese”. “L’insopportabile peso della fiscalita’ – ha detto Carmine Salce, direttore della Cna Pescara – e’ peggiorato dalla tassazione locale. Troppe imprese non sono riuscite a pagare l’Imu, per non parlare della Tares”.

 

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