Pescara, videocamere digitali per sorvegliare i pazienti cardiopatici

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Pescara. Telecamere sui letti per monitorare i pazienti di Cardiologia: grazie ad Adricesta, un nuovo, avveniristico strumento per l’ospedale civile.

Giovedì 14 Novembre alle ore 11, l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica dell’Ospedale Civile “Santo Spirito” di Pescara inaugurerà un nuovo strumento, utile a monitorare costantemente i pazienti e a prevenire il nascere di molte emergenze: la videosorveglianza.

Il sistema di videosorveglianza garantisce maggior controllo ai ricoverati del reparto, grazie ad un insieme di telecamere capaci di filmare il perimetro del letto di ciascun paziente e di proiettare le immagini, contemporaneamente e in tempo reale, su un unico personal computer, posizionato nella guardiola centrale del reparto di Terapia intensiva coronarica. Le telecamere saranno piazzate sulla parete di ogni stanza, permetteranno di controllare ogni letto occupato, 24 ore su 24, e senza che un operatore sia costantemente dedicato al controllo di un singolo paziente. Questo sistema di monitoraggio video digitale lancerà un segnale visivo alla guardiola ogni volta che rileverà un movimento avvenuto sul o fuori del perimetro del letto. In questo modo il personale medico e infermieristico potrà intervenire immediatamente, prevenendo quelle emergenze dovute alle cadute dal letto dei pazienti. Il monitoraggio continuo rende possibile inoltre di conoscere sempre e con precisione le cause che hanno portato ad una situazione di emergenza.

Il  sistema di videosorveglianza è stata donato dall’Adricesta Onlus e dalla Bager Huges e l’intero progetto è dedicato a Giampiero Panzino, dirigente della multinazionale donatrice, tristemente scomparso nel 2012 in Sardegna, dopo una vita dedicata al volontariato. “Abbiamo voluto lasciare una traccia concreta della sua generosità”, spiega Carla Panzino, presidentessa dell’Adricesta e vedova di Giampiero Panzino “non potevamo chiuderci nel dolore della sua scomparsa. Vogliamo continuare ad aiutare gli altri, come famiglia e come associazione”.

 

Andrea Di Nisio

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