Il Pescara diffida il comune, ma i magazzini dello stadio vengono usati senza pagare-VIDEO

magazzinistadioadriaticoPescara. Querelle di lungo corso, quella tra il comune e la Pescara Calcio sulle cifre dovute dalla società sportiva per l’utilizzo dei magazzini dello stadio Adriatico. Il presidente Sebastiano ha recentemente diffidato il municipio dal richiedere pagamenti per locali che non vengono usati. Ma le immagini girate durante un sopralluogo smentiscono il patron biancazzurro.

Da anni i dirigenti del Pescara e l’amministrazione comunale discutono su dei pagamenti che la società sportiva dovrebbe ancora versare nelle casse municipali: 75mila euro, dicono le missive inviate dal comune, per spese effettuate in riparazione dei danni procurati durante le partite del Delfino, ad esempio, dai cartelloni pubblicitari sulla pista d’atletica. La polemica estiva sui biglietti omaggio non concessi ai consiglieri comunali, inoltre, ha rispolverato un nuovo conto arretrato: quello per i magazzini che il club biancazzurro utilizzerebbe per depositare attrezzature e materiali che si usano durante le partite, ma senza versare i dovuti canoni.

Una lunga serie di corrispondenze tra la sede di via Albegna e Palazzo di Città non ha, fin qui, trovato accordo. L’ultima lettera inviata il 31 ottobre scorso dal presidente biancazzurro Daniele Sebastiani diffida il comune a “perpetuare in futuro arbitrarie richieste economiche”, scrive, ribadendo “l’assoluta estraneità della Pescara Calcio alla occupazione permanente dei locali magazzini dello stadio Adriatico”. Per Sebastiani “l’unico locale che viene utilizzato in maniera permanente per il deposito di indumenti e materiale sportivo a servizio delle singole manifestazioni sportive è quello situato in curva sud”, che come verrebbe confermato da una nota del comune di gennaio 2011, “risulta in pessime condizioni igieniche, fatiscente ed inutilizzabile per l’uso richiesto”, riferisce il patron del Delfino, che per ovviare al problema ha dovuto affidare il servizio di lavanderia ad una ditta esterna, “mentre l’amministrazione comunale”, prosegue la sua lettera, “si era impegnata ad eseguire i lavori di risanamento igienico e messa a norma”.

 

Ma quanto affermato in casa Pescara è stato smentito da un sopralluogo svolto ieri dai consiglieri comunali Ranieri, Del Vecchio e Di Nisio, che armati di telecamera hanno ripreso quanto ospitano i magazzini dello stadio. “Le immagini”, affermano i tre consiglieri senza mezzi termini, “chiariscono fin troppo le tante bugie dette senza pudore dal Presidente Sebastiani:  chiariscono una volta per tutte che la Delfino Pescara 1936 occupa con materiali diversi più magazzini e locali dello Stadio Adriatico e non risulta che la società abbia mai fatto pagamenti a copertura dei canoni per l’occupazione di quegli spazi”. A questa si allega un’ulteriore polemica: “La società”, dice Renato Ranieri, “paga, ad oggi, circa 1500 euro a partita il fitto del campo e circa 1900 la pubblicità. Tutto il resto, manutenzioni e riparazioni sono a carico della collettività”. Al comune, proprietario dell’impianto sportivo, arrivano infatti i conti dei giardinieri che rizollano e coltivano il manto erboso, le bollette di acqua luce e gas, spetta la pulizia degli spalti dopo ogni partita e la riparazione degli impianti di illuminazione, delle recinzioni, dei bagni e dei locali di servizio dell’Adriatico.

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