Notaresco. “Ritengovdoveroso, evitando ogni strumentalizzazione, richiamare le responsabilità del centrosinistra che per molti anni si è occupato della gestione di Cirsu e Sogesa. Oggi, i cittadini dei sei Comuni del Consorzio (Notaresco, Morro d’Oro, Roseto, Giulianova, Mosciano, Bellante) pagano profumatamente per un servizio di raccolta dei rifiuti, a fronte di 60 operai Sogesa che oltre a perdere il posto di lavoro stanno per esaurire la cassa integrazione in deroga. Ma ormai sono quattro anni che Provincia e Regione, nonché 3 dei 6 comuni del Cirsu, sono amministrati dal centrodestra e non ci sono più scuse per nessuno!”
Lo ha ricordato il consigliere regionale dell’IdV, Cesare D’Alessandro, ricordando come “i sindacati, di fronte all’assordante silenzio della Regione, hanno preannunciato azioni di lotta ancora più incisive per far fronte ad una situazione drammatica, con i lavoratori esasperati da promesse vieppiù disattese. E’ giunta l’ora di fare un’operazione verità su tutta la vicenda Cirsu-Sogesa: in particolare, si chiede all’assessore Di Dalmazio di riferire in Consiglio regionale su che cosa ha prodotto la nomina del dr. Matronola a commissario del Cirsu, avvenuta lo scorso mese di agosto; si chiede, inoltre, perché i Comuni de Consorzio (la maggior parte) non hanno provveduto a favorire il ricollocamento dei dipendenti SOGESA tra i nuovi soggetti gestori della raccolta differenziati dei rifiuti? Perché, nonostante se ne parli ad ogni angolo, non viene rilanciato, dopo un’opportuna ristrutturazione, il polo tecnologico pur essendoci tutte le condizioni per farlo? Perché dopo l’accordo in Provincia del 29 luglio 2012, tra i sindacati e il Cda del Cirsu, non è stato attivato il piano industriale in quell’occasione illustrato? Perché la Regione, nonostante l’impegno assunto di riavviare in modo virtuoso il ciclo dei rifiuti in provincia di Teramo, non ha fatto alcun passo in questa direzione?”, sono i dubbi di D’Alessandro.