Valanga all’hotel Rigopiano, trovata prima vittima

Il Soccorso alpino ha trovato la prima vittima dell’Hotel Rigopiano.

Si tratta di un uomo estratto dalle macerie e dalla neve poco fa.

I soccorritori proseguono a scavare “ma – raccontano – è difficilissimo”.

LA TESTIMONIANZA. “Sono salvo perché ero andato a prendere una cosa in automobile”. E’ quanto ha riferito ai medici Giampiero Parete, 38 anni, che ieri ha lanciato l’allarme per la valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano. All’intero del resort, però, ci sono la moglie dell’uomo, Adriana, infermiera nella clinica De Cesaris a Spoltore, la figlia Ludovica di 6 e il figlio Gianfilippo di 8 anni: tutti insieme erano in vacanza per alcuni giorni.. “E’ arrivata la valanga – ha detto ancora ai sanitari il 38enne, ricoverato in Rinimazione – sono stato sommerso dalla neve, ma sono riuscito a uscire. L’auto non è stata sepolta e quindi ho atteso lì l’arrivo dei soccorsi”.

Parete, residente a Montesilvano, è cosciente ed è assistito dal personale della Rianimazione dell’ospedale di Pescara e dagli psicologi della Asl. E’ arrivato in stato di ipotermia, ma il quadro clinico non è preoccupante. E’ stato lui ieri a lanciare l’allarme al suo datore di lavoro. Poi la lunga attesa dell’arrivo dei soccorsi, insieme all’altro superstite.

“Era arrivato sonnolento da ipotermia. Ora ha raggiunto la temperatura normale, lo alimentiamo per bocca. Sta bene ed è fuori pericolo. A me non ha chiesto nulla della moglie e dei figli. È relativamente tranquillo. Lo abbiamo sistemato in una parte riservata del reparto ed è coi genitori. È assistito dagli psicologi”, dice Tullio Spina, primario della Rianimazione di Pescara, dove è ricoverato Parete, superstite della valanga sull’hotel Rigopiano.

 

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