Colonnella, polemica scuole aperte: la replica di Pollastrelli

Colonnella. ” I dirigenti scolastici ignorano che non si può fare interruzione di pubblico servizio senza un impedimento oggettivo”.

 

Parte da questo assunto Leandro Pollastrelli, sindaco di Colonnella sulla presa di posizione dell’istituto comprensivo relativamente alla scelta di tenere aperta ieri la scuola nonostante una serie di disagi e difficoltà.

 

“Nessuna richiesta scritta è pervenuta al protocollo del Comune”, sottolinea il sindaco, “circa l’impossibilità di alcuni insegnanti di raggiungere il polo scolastico di Colonnella, elemento necessario per motivare la sospensione temporanea dell’attività didattica, comunicazione richiesta alla Preside direttamente dal sottoscritto, che aveva dato la propria disponibilità alla chiusura della scuola”.

 

Pollastrelli ricorda che ieri, mercoledì 18 gennaio, tutte le strade alle 7.30 erano perfettamente percorribili, solo una leggera pioggia. Ma senza ghiaccio sulle strade, cosa che sarebbe stata segnalata con un sms alla vice-preside Alessandra Angelucci.

 

“Relativamente al decreto prefettizio”, si legge ancora, “al quale fa riferimento la dirigente scolastica Manuela Divisi, esso riguarda esclusivamente la chiusura degli “Uffici Pubblici di Teramo e dei Comuni della Provincia “ e non la sospensione dell’attività didattica o la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado.

 

Non si capisce quindi la polemica innescata proprio da chi dovrebbe garantire il funzionamento dei plessi scolastici e tenere più del Sindaco al regolare andamento delle lezioni. Questo è un elemento basilare proprio perché chi insegna deve dare ai nostri ragazzi esempio e rispetto per i propri doveri.

 

Non si comprende la nota divulgata dai vertici dell’istituto che invece di supportare e ringraziare l’amministrazione che tiene al funzionamento del plesso scolastico ed alla regolarità delle lezioni, si abbandona ad esternazioni non adeguate e non consone al ruolo di chi ha la responsabilità di gestire l’educazione e la cultura dei nostri ragazzi. Criticare è facile, decidere e gestire le situazioni è più difficile”.

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