Trasferimento Alberghiero Pescara, Sospiri: “Ok Consiglio, istituto resta in città”

Pescara. “L’Istituto Alberghiero ‘De Cecco’ resta a Pescara e non verrà accorpato al ‘Cuppari’ di Alanno. Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza questo pomeriggio la mia risoluzione con la quale abbiamo escluso la struttura scolastica dal sito di Villa Reia di Cepagatti dove comunque potrà sorgere un Bio-campus. Approvato il documento, il Consiglio ha impegnato il governatore D’Alfonso a comunicare al Miur tale esclusione, in modo da non perdere comunque il finanziamento da 9 milioni di euro destinati all’edilizia scolastica abruzzese”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, subito dopo il voto in aula.

“Nella mia risoluzione – illustra Sospiri – non abbiamo fatto altro che riportare l’impegno assunto dallo stesso Governatore D’Alfonso con gli studenti, i docenti e gli operatori dell’Alberghiero, ovvero quasi 2mila persone, oltre che dinanzi a tutti gli abruzzesi, ovvero che l’Istituto Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara non si tocca. Nella delibera 825 approvata dalla giunta regionale, che ha individuato le strutture scolastiche destinatarie del fondo complessivo di 9milioni di euro, tra cui l’Istituto ‘De Cecco’ di Pescara, mancano elementi fondamentali”.

Casapound rilancia: “Stella Maris diventi sede dell’Alberghiero”

Risolvere il problema dell’Alberghiero ‘De Cecco’, trovando nel contempo una soluzione allo stato di abbandono in cui versa l’ex colonia marina Stella Maris, rimasta inutilizzata dal 1984. Queste le ragioni alla base della proposta, avanzata dal movimento CasaPound Italia, di trasferire l’istituto superiore Alberghiero, ora situato in un edificio fatiscente, nell’edificio storico, gioiello architettonico degli anni ‘30.

“Esattamente come quattro anni fa – dichiara il responsabile provinciale di CasaPound, Mirko Iacomelli – torniamo a chiedere che l’ex colonia marina ‘Stella Maris’ diventi la casa dell’Istituto Alberghiero di Pescara. Riproporremo il nostro progetto, all’epoca vagliato e applaudito da Guerino Testa, all’attuale presidente Antonio Di Marco, sperando che lo stato di degrado nel quale vertono le due strutture spinga gli organi provinciali verso questa soluzione”.

 

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