Ospedale Penne, il 10 settembre l’esame finale del progetto

Penne. Lunedì scorso è stato portato all’esame della sezione Lavori Pubblici del C.R.T.A. (Comitato regionale tecnico-amministrativo) della Regione Abruzzo il progetto di ristrutturazione e ampliamento del presidio ospedaliero di Penne, che era stato consegnato la scorsa settimana agli uffici competenti del Servizio del Genio Civile Regionale di Pescara.

Contestualmente c’è stata l’audizione del dirigente della Asl, Vincenzo Lo Mele, che ha illustrato ai membri del Comitato gli aspetti tecnici dell’intervento progettato, il cui importo ammonta a 12.500.000 di euro. Le risorse sono previste all’interno del nuovo accordo di programma che sta per essere sottoscritto con il Ministero della Salute.

Da ieri è iniziata l’istruttoria degli elaborati di progetto nel corso della quale i tecnici incaricati dal C.R.T.A. sentiranno il responsabile dell’intervento, Luigi Lauriola. Tale fase istruttoria terminerà giovedì 10 settembre con una nuova riunione nella quale il progetto sarà riesaminato per verificare se può essere approvato o se necessita di ulteriori approfondimenti.

La progettazione è finalizzata alla riorganizzazione del presidio sanitario attraverso interventi di ristrutturazione ed ampliamento del complesso edilizio. L’ospedale è costituito oggi da tre edifici principali: il blocco A, destinato ai servizi al pubblico (Cup e Urp) e agli uffici tecnici e di direzione sanitaria; il blocco B, all’interno del quale sono presenti tutti i servizi sanitari, che necessitano di una redistribuzione funzionale al fine di migliorare i collegamenti tra i vari reparti di degenza e le funzioni di diagnosi e cura; e il blocco D, quello che accoglie i servizi di supporto (cucina e mensa) e parte di quelli sanitari come la dialisi e le degenze di medicina.

Il riassetto delle funzioni all’interno dei tre blocchi, sviluppato nel progetto preliminare, mira alla separazione dei servizi ospedalieri dai servizi con maggiori caratteristiche territoriali, allo scopo di ridurre i costi di gestione e ottimizzare i percorsi attualmente caotici a causa della tipologia dei fabbricati in uso.

La razionalizzazione delle funzioni del distretto, utilizzando la disponibilità di tutti i volumi edilizi del presidio, crea la possibilità di ottimizzare gli spazi e i percorsi che al momento, vista la tipologia degli edifici e la dislocazione dei servizi (ad esempio la degenze del blocco D non collegate alle sale operatorie), non permette la separazione o definizione organica delle destinazioni d’uso sanitarie.

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