Pescara, bolle rosse sui bimbi dopo il bagno e rottura fogna: l’Arta poteva intervenire solo su richiesta

Pescara. Continua a tenere banco i casi di impetigine, bollicine ed eruzioni cutanee che hanno colpito i bambini che frequentano la spiaggia e si fanno il bagno nel mare di Pescara. Soprattutto è il possibile collegato tra i casi e la rottura della fogna in via Raiale ad alimentare le polemiche.

Nella giornata di oggi l’Arta ha replicato alle dichiarazioni di Berardino Fiorilli dell’Associazione “Pescara – Mi Piace”, ribadedso “ancora una volta che l’Agenzia non programma i prelievi delle acque marine per la balneabilità a sua discrezione, ma è obbligata ad effettuarli, con le relative analisi, nei giorni e nei punti stabiliti dal programma di monitoraggio della Regione Abruzzo, verificato e seguito dal Ministero della Salute. Le ripetizioni di rito scattano esclusivamente quando si registrano superamenti dei limiti di legge”.

L’Arta precisa anche, “a scanso di equivoci e per opportuna conoscenza di chi ignora o finge di ignorare i compiti e le attività dell’Arta, che l’Agenzia è ovviamente impossibilitata a presidiare in modo capillare e in tempo reale l’intera regione, quindi nel caso della rottura della condotta fognaria di via Raiale non era a conoscenza dell’accaduto e non poteva intervenire se non su richiesta espressa dell’amministrazione comunale o di altri organi di vigilanza del territorio”.

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