Filovia Pescara-Montesilvano: si cerca il mezzo alternativo al Phileas

L’Aquila. Un mezzo che sostituisca il Filò della fallita Apts e l’abbattimento delle barriere architettoniche sulla Strada Parco: questi i temi al cento di un’assemblea tenuta dal presidente della Regione con i sindaci di Pescara e Montesilvano, i comitati cittadini, le associazioni dei disabili e la società Balfour Beatty Rail. D’Alfonso: “Cercate veicoli diversi”.

Il cronoprogramma dei lavori per la realizzazione della filovia che dovrà unire Pescara e Montesilvano, passando per la Strada Parco, fissa al prossimo 7 maggio l’ultimazione del cantiere che, fin qui, ha visto spendersi 15 milioni di euro sui 25 totali previsti dall’appalto della Gtm vinto dalla Balfour Beatty Rail. Ma, ad oggi, sul tracciato ci sono solo i pali per l’alimentazione del mezzo elettrico previsto, il Phileas (ribattezzato Filò), che non esiste nemmeno più dopo il fallimento della ditta che lo produceva. Un progetto invischiato in una marea di problemi: dalla presenza di barriere architettoniche contestate dai disabili, per cui il comitato di valutazione di impatto ambientale della Regione ha imposto la rimozione, alle inchieste che hanno indagato sull’appalto affidato dalla Regione Abruzzo alla Gtm di Pescara.

Nell’ignoto della situazione ha provato a fare luce, nel corso di un’assemblea tenuta oggi, il Governatore regionale Luciano D’Alfonso, che ha incontrato i sindaci Alessandrini e Maragno, i comitati cittadini No-Filovia, le associazioni dei disabili e la società aggiudicataria Balfour Beatty Rail. D’Alfonso va a caccia di un “barlume di luce”, ha detto, ovvero della possibilità di poter utilizzare “un vettore che concili l’utenza”, dopo il fallimento della società olandese Apts. Il presidente della Giunta regionale ha chiesto a tutti i soggetti coinvolti di addivenire a “posizioni concilianti, che tengano conto, in virtù del vettore non più disponibile per ragioni giuridico societarie”, di verificare se sul mercato esistano anche vettori con caratteristiche diverse e che possano essere eventualmente autonomi rispetto “all’armatura verticale che rappresenta quella stanzialità che non consente la quotidianità”.

Accanto a questo “spiraglio” per il vettore, una soluzione a portata di mano è stata delineata anche per eliminare le barriere architettoniche che si contano numerose, secondo i Comitati, lungo tutto il tracciato della filovia. Infatti, nell’ambito delle economie legate all’opera, può essere ricavata la somma necessaria a finanziare i lavori di adeguamento. Nei prossimi giorni è fissato un incontro tecnico tra Regione, Gtm e Balfour Beatty per discutere soluzioni alternative da sottoporre ai sindaci e ai Comitati.

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