Università L’Aquila, Di Iorio scrive al ministro per il trasporto gratuito e l’Udu segnala nuovi disagi

ferdinando_di_iorioL’Aquila.- “Ho chiesto al Ministro Barca di risolvere urgentemente un problema che riguarda migliaia di studenti universitari fuori-sede e che rischia di compromettere, se non risolto, il futuro stesso di tutto l’Ateneo aquilano”. Dopo diverse sollecitazioni da parte dell’Udu il Rettore dell’Università dell’Aquila, Ferdinando Di Orio ha scritto al Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca per chiedere con urgenza l’attivazione anche per quest’anno accademico del servizio di trasporto gratuito dedicato per gli studenti aquilani.

“Già in precedenza avevo scritto al Ministro – continua il Rettore – per richiamare la straordinaria importanza che ha avuto questo servizio per gli studenti, che hanno potuto continuare a frequentare l’Università dell’Aquila e che hanno trovato un motivo in più per scegliere la nostra Università, contribuendo alla ripresa dell’intero territorio aquilano. I termini amministrativi delle questione sono stati ben chiariti dall’Assessore regionale ai Trasporti Morra e dalla Direttrice regionale Mannetti, che ho ringraziato per l’attenzione dimostrata nei nostri confronti. Le risorse già stanziate negli anni precedenti, sono sufficienti per garantire il servizio anche per questo anno accademico. Spetta ora al Ministro dare una risposta. Gli stessi studenti, esasperati dalla mancanza di risposte da parte del Governo – rileva il Rettore – hanno giustamente fatto sentire la loro voce in questi giorni, denunciando una situazione insostenibile per gran parte di loro, dal momento che non riescono a reperire alloggi in città a prezzi accessibili. Forse – afferma Di Orio – è arrivato il momento di smetterla con le dichiarazioni di principio in convegni pubblici sull’importanza dell’Università per la città dell’Aquila, e mettere in atto finalmente azioni concrete che si muovano realmente in questa prospettiva. A partire proprio dalla soluzione dei problemi degli studenti, senza i quali nessuna Università avrebbe ragione di esistere. Si continuano invece a perseguire iniziative destinate a pochi, come il Gran Sasso Science Institute – conclude il Rettore di Orio – che sottraggono risorse al sistema e che corrispondono solo ai desideri e agli interessi autoreferenziali di una élite del tutto avulsa dal contesto territoriale”.

 

 

 

Udu svela i tanti problemi dell’Università dell’Aquila

 

“Nella giornata di ieri è iniziato un altro anno di lezioni per gli studenti dell’Università dell’Aquila e anche quest’anno la situazione sul Diritto allo Studio e le strutture presentano delle criticità ancora irrisolte dagli enti interessati, pur avendo avuto questi ultimi il tempo a disposizione per far sì che tali ritardi non si verificassero”. Scrivono i rappresentanti dell’Udu, Martina Ciafardoni e Marco Taraborrelli.
“Prima fra tutte – si legge nella nota – la situazione dei servizi nel nuovo polo universitario all’ex San Salvatore: tutti gli attori istituzionali coinvolti nella vicenda del trasferimento del dipartimento di Scienze Umane sapevano da tempo che questa sede sarebbe stata fruita nel corso dei prossimi mesi da circa 5000 persone tra studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo, ma a parte un incontro tenuto sul tema, niente è stato fatto nel concreto per offrire un adeguato sistema di servizi all’area. Purtroppo infatti, non si ha al momento nessuna struttura disponibile per l’allestimento di una mensa universitaria gestita dall’Adsu per la quale è necessario trovare una sistemazione a lungo termine. Nell’incontro del 19 settembre con la Presidente del Consiglio Studentesco e alcuni esponenti dell’Università e della Regione, il Presidente dell’Adsu ha premesso di aver avuto già accordi con l’Ama per l’istituzione di una navetta gratuita come soluzione momentanea che porti gli studenti alla mensa della Campomizzi, ma da parte dell’Ama non vi è stata ancora alcuna comunicazione ufficiale a riguardo”.
Per l’Udu “l’altra situazione paradossale è lo slittamento dell’apertura della Residenza Reiss Romoli. Nonostante anche in questo caso il ripristino di tale servizio fosse stato previsto già dal mese di luglio dall’Adsu e dall’Università, quest’ultima non ha rispettato le tempistiche per la consegna della struttura all’Azienda per il Diritto allo Studio che si è vista costretta a far slittare l’apertura con conseguente disagio degli studenti che vi dovrebbero risiedere”.
L’Udu chiede a tutti gli enti istituzionali coinvolti di dimostrare serietà e responsabilità per porre rimedio immediatamente a tali problematiche che gravano pesantemente sugli studenti.
“Inoltre chiediamo all’Adsu – concludono i due rappresentanti – di utilizzare la residenza Campomizzi come soluzione temporanea, in caso di disponibilità di posti, per i ragazzi assegnatari di posto letto presso la Reiss Romoli, o in subordine trovare comunque una soluzione degli alloggi per minimizzare il disagio venutosi a creare”.

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