Crollo palasport Introdacqua, il sindaco dice no al consiglio comunale straordinario

Introdacqua. Il 2 febbraio 2016, il Gruppo Consiliare di minoranza del Comune di Introdacqua
“Uniti per Introdacqua”, in relazione al cedimento del palazzetto dello sport, ha richiesto un consiglio comunale dove poter discutere, con Amministratori e cittadinanza, delle problematiche attinenti all’avvenuto crollo.

Il 10 febbraio 2012, il tetto della struttura, inaugurata da pochi anni, implose inspiegabilmente.

‘La minoranza e i cittadini, continuano a chiedere come è possibile che non si sia fatto
nulla, in tutto questo tempo, per acclarare di chi siano le responsabilità del crollo.
Sono note a tutti le attuali condizioni, una struttura in stato di “totale abbandono” che, con
molte probabilità, dovrà essere abbattuta a causa delle continue e prolungate infiltrazioni
di pioggia e neve.
Con stupore e rammarico – afferma la minoranza – “In data 16 febbraio 2016, veniva comunicata, una nota a firma del Sindaco, con cui “negava” la convocazione del richiesto Consiglio Comunale’, si legge in una nota del gruppo consiliare di minoranza ‘Uniti per Introdacqua’.
Le “personali” e contestabili considerazioni addotte dal primo cittadino, legate a immotivati
e non condivisibili presupposti – obiettivamente – non giustificano, in alcun modo, il diniego
ad una “pubblica discussione” per degli eventi, si ripete, oltre che di una “enorme gravità”,
di competenze del Consiglio quale organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo.
Non è quindi in base alle personalissime convinzioni che un Consiglio deve o non deve
essere convocato”.

Continua l’opposizione: “La richiesta di Consiglio, punta a fare chiarezza sui fatti,
sollecitando il Sindaco e tutta l’Amministrazione, per le dovute azioni assolutamente
necessarie per identificare i soggetti responsabili di un accadimento così grave. Vogliamo
e pretendiamo solo il massimo della trasparenza.

A quanto constatato, al contrario, visto il rigetto della convocazione da parte del Sindaco,
l’argomento “non è sufficientemente interessante.

Cosa più probabile e che l’Amministrazione non saprebbe rispondere alle domande
formulate in Consiglio Comunale dalla minoranza?
A tal proposito, si sottolinea come, allo stato, sembrerebbe, non adottata alcun azione
risarcitoria, soprattutto considerati i termini ormai prossimi a prescrizione, connessi ad
eventuali riscontrate responsabilità.

In questo modo, sia la minoranza che la popolazione si sentono privati di un loro
“sacrosanto diritto”, quello di ricevere chiarimenti e spiegazioni sul crollo del Palazzetto
Come più volte detto, di fronte ad un evento talmente disastroso i cittadini tutti, si
sarebbero aspettati un’ Amministrazione capace di “gridare allo scandalo” e, soprattutto, in
“prima linea” per accertare tutte le responsabilità del caso.

Per questi motivi la minoranza, considerato il significativo periodo trascorso, al fine di
ricercare eventuali responsabilità, a tutela del pubblico interesse, ha formalizzato una
richiesta al Prefetto di L’Aquila, per la convocazione del Consiglio Comunale, ai sensi
dell’art. 39 del D. Lgs. n. 267/2000.

L’Amministrazione – continua l’opposizione – avrebbe dovuto fare quanta più chiarezza
possibile sul grave evento accaduto, proprio attraverso l’utilizzo del Consiglio Comunale,
trovando la giusta sinergia tra le forze della maggioranza e quelle dell’opposizione.
Constatiamo, invece, una posizione del Sindaco e della Giunta quasi “disinteressata”,
incapace di qualsiasi azione, sperando forse che il crollo del palazzetto venga lentamente
dimenticato da tutti’, si legge nella nota della minoranza, che poi conclude:
“Porteremo avanti, anche da soli, questa “battaglia“, in tutte le opportune sedi, per l’attivazione e approfondimento delle dovute inchieste. Accertare la verità, di un qualcosa che – appare evidente – non doveva accadere è quello che ci chiedono i cittadini! Andremo fino in fondo, con il massimo della trasparenza, per l’interesse dell’intera collettività”

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