Tra natura e spiritualità: Abruzzo Wild alla scoperta della Riserva Zompo lo Schioppo | Domenica 29 aprile

Abruzzo Wild si prepara ad un’altra avventura: domenica 29 aprile, si parte alla scoperta della Riserva Naturale regionale Zompo lo Schioppo.

 

Un’atmosfera magica è quella che domina questa riserva, percorreremo il panoramico sentiero delle scalette nella Riserva Naturale Regionale Zompo lo Schioppo per immergerci nei colori e profumi di un posto molto particolare dal punto di vista naturalistico.

Circondati da secolari faggi percorreremo parte di questo “paradiso” che ben presto ci porterà ad essere sormontati da pareti rocciose a strapiombo e stupende grotte. Da qui il famoso Eremo di Santa Maria del Cauto, luogo incantato sperduto nell’immenso silenzio della faggeta, usato sin dal Medioevo come rifugio da eremiti, monaci e uomini solitari in cerca di spiritualità. Luogo che toccherà sicuramente l’anima dei più religiosi, e non solo.

Da qui, ripercorrendo il sentiero di andata sarà d’obbligo fare una deviazione per visitare la base delle Cascate Zompo lo Schioppo, fiore all’occhiello della riserva che con un salto di circa 80 metri è, tra quelle di origine naturali, la più alta di tutto l’Abruzzo.

Nel torrente Lo Schioppo è presente la Trota Fario, che si nutre degli innumerevoli tricotteri presenti nel corso d’acqua, che costituiscono l’alimentazione anche del Merlo acquaiolo, specie di ambienti incontaminati, che si può osservare sfrecciare su e giù per il torrente. Non appena il bosco si fa più folto cominciamo a trovare le tracce del Cinghiale, specialmente nella fascia del bosco misto, dove scopriamo anche il Capriolo, da pochi anni reinsediatosi stabilmente nella Riserva. Negli ambienti di rupe vivono specie anch’esse molto rare, come il Gufo reale, il Picchio muraiolo, il Falco pellegrino, il Gracchio corallino, mentre la faggeta ospita molte specie di grande interesse scientifico e naturalistico. Tra queste l’Orso bruno marsicano, senz’altro la presenza più pregevole, il Lupo appenninico, la Martora, tra i mammiferi, il Picchio dorsobianco, di una sottospecie molto rara e localizzata in poche aree dell’Appennino centro – meridionale, presente nei settori di faggeta più maturi, ed anche il Picchio rosso mezzano, anch’esso non comune, il Picchio rosso minore, l’Astore, rapace di bosco non comune, lo Sparviero, il Rampichino e tanti altri uccelli. ​ ​

Il percorso è di 10 km ed avrà una durata di circa cinque ore, comprese le soste.

Per tutte le info, clicca qui.

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