Avezzano, giudicata non congrua una terapia autistica. Il caso

Accade anche questo nella nostra regione sulle spalle delle famiglie con autismo.

 

Una Delibera di Giunta regionale che recepisce la Legge nazionale 134/2015 e che finalmente stabilisce con chiarezza modi e tempi per gli interventi riabilitativi non viene applicata dal distretto sanitario di Avezzano dove il responsabile dell’UVM (Unità di Valutazione Multi dimensionale) non ha autorizzato le terapie necessarie definendo la richiesta della famiglia “NON CONGRUA”.

L’importante azione di armonizzazione indotta dalla Legge nazionale 134/2015 e dalle Linee Guida nazionali per l’autismo deve ancora manifestarsi nelle aree interne della nostra regione. Una regione ancora troppo caratterizzata da servizi erogati a macchia di leopardo, con aree di eccellenza ma allo stesso tempo con aree di assoluta incapacità nell’assicurare i Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria. Una regione nella quale le risorse necessarie per la “presa in carico” sono assicurate solo ad alcuni operatori e negate alle strutture e servizi gestiti direttamente dalle aziende sanitarie della Regione stessa. Lo stesso Centro di Riferimento Regionale per l’Autismo con sede a L’Aquila presso l’ospedale San Salvatore è fermo ad una dotazione di personale stabilita dalla sua nascita (1997) e senza alcuna risorsa finanziaria.

Tale dicotomia di comportamenti genera confusione e ansia nelle famiglie. Auspichiamo che presto la Regione Abruzzo imponga con chiarezza una politica adeguata a sostegno degli interventi necessari e garantisca lo stesso diritto alle cure a tutti i “pazienti eleggibili”.

Le liste di attesa non sono più accettabili alla stessa stregua di prescrizioni inadeguate che continuano a proporre interventi ex Art. 26 (terapie ambulatoriali da 45 minuti). Numerose le ordinanze di giudici che hanno acclarato il diritto alle cure e alla tutela della salute delle persone con autismo nella nostra regione sulla base della normativa citata.

L’Agenzia Sanitaria Regionale, l’Assessorato alla Sanità, le ASL, l’Università, le Associazioni e gli Operatori economici convenzionati al sistema sanitario regionale hanno partecipato attivamente al lungo lavoro di stesura delle specifiche tecniche allegate alla Delibera di Giunta Regionale n. 437/2017, applicate dall’ottobre del 2017 in diversi punti del territorio regionale.

Purtroppo, sono diverse le segnalazioni di famiglie che incontrano problemi rilevanti durante le valutazioni UVM ed anche presso strutture e centri convenzionati, i quali affermano che attendono ancora specifiche disposizioni e che nulla è cambiato rispetto alle vecchie norme. Mentre le famiglie con autismo chiedono l’applicazione dei nuovi setting riabilitativi (ambulatoriale diurno, centro per l’autismo, attività extramurarie e servizi residenziali) le strutture territoriali pubbliche e convenzionate continuano a prescrivere le prestazioni ex art.26 che per l’autismo non sono più vigenti.

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