Stupro Pizzoli, attesa per oggi la sentenza. Il consulente della difesa: ‘Nessuna violenza’

tuccia_francescoL’Aquila. E’ prevista per oggi la sentenza del processo a carico di Francesco Tuccia, l’ex militare campano accusato di aver stuprato una studentessa universitaria all’uscita della discoteca “Guernica” di Pizzoli.

I fatti risalgono alla notte tra l’11 e il 12 febbraio dell’anno scorso, quando la giovane, dopo la violenza, fu lasciata esanime e insanguinata in mezzo alla neve del piazzale del locale e fu salvata dall’intervento del proprietario che, dopo averla soccorsa, allertò il 118.

Ritenuto colpevole dell’accaduto, Tuccia era stato arrestato alcuni giorni dopo e rinchiuso nel carcere di Teramo. Successivamente per lui erano stati disposti i domiciliari.

Anche oggi, vittima e presunto violentatore si sono ritrovati in aula. Fuori dal tribunale, ancora sit-in di protesta contro la violenza nei confronti delle donne. L’udienza è cominciata intorno alle 10 ed i primi ad essere ascoltati sono stati due consulenti ed un testimone della difesa. La parola passerà poi al pm titolare dell’inchiesta, David Mancini per le requisitoria. Infine è prevista la sentenza.

I difensori del giovane ex militare hanno depositato una consulenza di parte realizzata da Pietrantonio Ricc, direttore della cattedra e della scuola di specializzazione in medicina legale all’Università di Catanzaro, secondo cui la ragazza aveva nel sangue un tasso alcolemico 5 volte superiore al limite consentito.

“Un tasso” si legge nella consuelenza “che conduce alla confusione, al disorientamento, alla perdita della percezione dei colori, delle forme, dei movimenti e del dolore”. Secondo il legale la giovane studentessa non sarebbe stata violentata sessualmente, ma avrebbe preso parte al “Fist Fucking”, una pratica sessuale che prevede l’introduzione dell’intera mano e a volte di due mani all’interno delle parti intime. “A tutto ciò” scrive il consulente “avrebbe contribuito l’azione dell’intossicazione alcolica, molto vicina al coma etilico che da una parte ha annullato la reazione di difesa della vittima e dall’altra avrebbe rilassato gli sfinteri, amplificando le potenzialità lesive della mano sullo sfintere”. “Ancora mi chiedo perché tutto questo è accaduto a mio figlio” ha commentato il papà di Fracesco prima di entrare in aula.

“Non mi sono fatta delle idee sulla possibile sentenza” ha detto invece la mamma della studentessa. “Mia figlia continua a studiare, ha cambiato regione, all’Aquila è stata benissimo, ci ha lasciato un pezzo di cuore, è stata la sua città di adozione. Un ambiente sano. Questa vicenda le ha dato un duro contraccolpo”.

 

CHIESTI 14 ANNI DI CARCERE PER FRANCESCO TUCCIA.

Al termine della sua requisitoria, il pm David Mancini ha chiesto 14 anni di reclusione per Francesco Tuccia. “E’ stata un’operazione di violenza inaudita” ha aggiunto. La condanna a 14 anni è stata calcolata per “equivalenza e per la continuazione del reato”.

Intanto, è prevista tra le 18 e le 19 la lettura della sentenza, che avverrà alla presenza del pubblico e della stampa, fino ad oggi tenuti fuori dall’aula.

 

 

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