Stupro di Pizzoli, al via il processo. Sit in del Centro anti violenza fuori dal tribunale

sitin_violenzaL’Aquila. Non è voluta mancare alla prima udienza del processo che vede imputato Francesco Tuccia, accusato di aver violato la sua intimità lo scorso febbraio all’uscita dalla discoteca “Guernica” di Pizzoli, a L’Aquila. La giovane studentessa romana è seduta tra i banchi del tribunale aquilano, sostenuta dai genitori.

Poco distante, i militari dell’ex militare campano, che in quella terribile notte avrebbe prima abusato di lei, per poi abbandonarla, agonizzante, su un letto di neve, sanguinante, al freddo e al gelo. Solo l’intervento provvidenziale del proprietario della discoteca ha potuto salvarla.

sitin_violenza2Oggi, a distanza di otto mesi, la mente è costretta a tornare a quella notte, per riaprire una ferita già difficile da rimarginare. La giovane studentessa dovrà ripercorrere quei momenti. E il solo essere presente in aula testimonia il suo grande coraggio. A darle man forte, una rappresentanza di donne del centro anti violenza, che hanno voluto essere presenti con un sit in organizzato fuori dal tribunale. Parole volutamente dure quelle che si leggono sui cartelloni.

Ed esplode la gioia quando il giudice Giuseppe Grieco dichiara l’ammissione del Centro come parte civile nel processo. “Chiederemo il tentato omicidio” dichiara Donatella Tellini, presidente e fondatrice del Centro. “La ragazza è stata non solo massacrata, ma anche lasciata lì a morire”.

 

Foto: 3.32.com

 

 

 

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