Università L’Aquila, monta la protesta della facoltà di Economia (FOTO)

L’Aquila. ‘L’assenza di mensa ed aule studio presso la facoltà di Economia nel polo di Acquasanta è un disagio che va a ledere il diritto allo studio.

L’apertura della mensa, essenziale non solo per gli studenti borsisti ma per l’intera comunità accademica, era stata prevista per gennaio ed è poi slittata all’inizio delle lezioni del secondo semestre; invece, a causa di un “rimpallo” di responsabilità tra l’azienda A.D.S.U. ed università, ad oggi non è ancora avvenuta lasciando così privi di servizio mensa gli studenti di economia e del dipartimento di scienze umane (che ne usufruirebbero trovandosi anch’essi nella zona centrale della città)’.

Lo afferma in una nota l’Unione degli Universitari dell’Aquila.

‘L’immobilismo dei due enti, dovuto probabilmente a una scarsa comunicazione tra gli stessi, è paradossale se si considera che il presidente del Consiglio di Amministrazione dell’A.D.S.U. è un docente dell’università degli studi dell’aquila che afferisce allo stesso dipartimento di economia, polo nel quale si vivono tali numerosi disagi.

In conclusione l’assenza di aule studio, insieme al disagio “mensa” rende la “sopravvivenza universitaria” degli studenti di economia una vera avventura, senza poi ignorare il fatto che il bando per le borse di studio A.D.S.U. prevede l’erogazione del servizio di vitto.

Si è tentato di ovviare alla mancanza di una mensa in centro attraverso l’istituzione di navette dedicate al trasporto degli studenti dai due poli universitari in centro verso Campomizzi, ma questa non può essere una soluzione definitiva!

Tanto si è vantato il nostro ateneo di aver acquisito gli spazi del carcere minorile, al punto da aver deciso di svolgere li l’inaugurazione dell’anno accademico e mostrare alla stampa e agli invitati come in poco tempo si fosse riorganizzato il polo di economia, ma l’utilizzo della sala mensa per il buffet e per accogliere gli invitati sono stati l’illusione di un giorno, dopo mesi infatti la struttura permane lì senza essere utilizzata.

Abbiamo diritto ad un pasto caldo, a godere per intero della borsa e ad avere a nostra completa disposizione spazi adeguati per studiare’, conclude UdU nella nota.


‘La presente nota viene redatta da un gruppo di studenti della facoltà di economia dell’Università degli studi de L’Aquila al fine di mettere in luce le numerose problematiche riscontrate negli ultimi mesi, con principale riferimento alla sede di Via Giuseppe Mezzanotte, località Acquasanta, affinché i competenti organi possano, nel più breve tempo possibile, porre in essere le necessarie misure correttive volte a migliorare la condizione di permanenza degli studenti nei suddetti locali. 

In primo luogo appare necessario precisare che nella suindicata sede universitaria non è presente alcuno spazio adibito ad aula studio sufficientemente grande da consentire, a tutti gli studenti, di trovare un posto a sedere per lo svolgimento delle quotidiane attività di studio.

Corre l’obbligo di evidenziare che all’interno delle sei aule presenti nella sede, risulta assolutamente difficoltoso trovare un’idonea collocazione per le numerose attività di studio, legate anche ai gruppi di lavoro che gli stessi docenti spesso richiedono.

Ciò anche in considerazione del fatto che nelle aule non sono presenti dei veri e propri banchi ma soltanto delle sedie con ribaltina, naturalmente non adatte a delle attività di studio di lunga durata. Gli studenti sono pertanto costretti ad utilizzare solamente le poche cattedre presenti, oppure i soli 24 posti della biblioteca, certamente non sufficienti a soddisfare le necessità di tutti gli utenti.

Ulteriormente argomentando è di assoluta rilevanza la problematica legata all’assenza di una sala mensa all’interno della sede universitaria. Evidenti, dunque, i conseguenti disagi relativi principalmente alla gestione dei pasti che devono necessariamente essere portati da casa; fermo restando che molti studenti fuori sede, alloggiando presso le residenze universitarie e non avendo pertanto a disposizione una cucina, si vedono costretti ad acquistare pasti pronti, a proprie spese, da consumare in loco.

Discende da tale considerazione il fatto che questi ultimi, sono tutti beneficiari di borse di studio e pertanto, in astratto, titolari del diritto di usufruire, a titolo gratuito, del servizio mensa di cui naturalmente non gli è consentito di godere nella sede universitaria suindicata. A riguardo occorre ulteriormente precisare che, sebbene il servizio mensa sia disponibile presso la ex caserma Campomizzi o presso altre sedi universitarie, l’intervallo destinato alla pausa pranzo non consente gli spostamenti degli studenti in ragione della sua breve durata.

Tutte le suesposte situazioni di disagio vengono sentitamente aggravate dalla consapevolezza del fatto che gli studenti di economia corrispondono all’Università delle cospicue contribuzioni a titolo di tasse universitarie, esattamente come studenti di altre facoltà che sono, al contrario, messi nelle condizioni di usufruire appieno di quei servizi che ogni università dovrebbe offrire.

Nella speranza che i competenti organi si attivino repentinamente al fine di ripristinare un’effettiva condizione di parità tra gli studenti, con riguardo alla possibilità di fruizione dei servizi essenziali, contiamo su una larga diffusione del presente messaggio’, dichiara un gruppo di studenti in una nota.

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