Inchiesta appalti impianti da sci: novità dalle intercettazioni

Le tre gare per il rifacimento di impianti sciistici nella Marsica per complessivi 12 milioni di
euro, finite nel mirino della procura della Repubblica di Avezzano, erano in fase di preparazione.

 

All’indomani dell’avviso di garanzia per l’assessore ai Lavori Pubblici della Regione Abruzzo, Donato Di Matteo, del Partito democratico, e per il consigliere Lorenzo Berardinetti, di Regione Facile (la lista civica del presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso), entrambi della maggioranza di centrosinistra, spuntano nuovi particolari.

Dalle intercettazioni emergerebbe che gli indagati – oltre ai due amministratori regionali anche sindaci, ex sindaci e
imprenditori – avrebbero mirato a seguire con cura le varie procedure per determinare nomine e decisioni. In particolare, in questa fase l’attenzione sarebbe stata rivolta alla indicazioni dei progettisti. Per tutti, i reati ipotizzati sono corruzione e turbativa d’asta.

 

I nomi di Di Matteo e Berardinetti sono emersi nella richiesta della Procura, accolta dal gip, di proroga delle indagini preliminari, atto valido anche come avviso di garanzia. Entrambi gli amministratori regionali indagati, tramite i loro legali, hanno negato alcuna responsabilità nell’inchiesta.

 

Di Matteo ha negato di aver ricevuto un avviso di garanzia mentre Berardinetti ha chiesto di essere sentito. Le indagini, svolte dalla squadra Mobile de L’Aquila, diretta da Gennaro Capasso, e in particolare dalla prima sezione sulla criminalità organizzata, diretta da Sabatino Romano, hanno già coinvolto l’ ex sindaco di Ovindoli, Pino Angelosante, l’ex vice sindaco, Marco Iacutone, l’attuale sindaco di Pescasseroli, Anna Nanni, l’ex primo cittadino di Cappadocia, Lucilla Lilli, che si è dimessa dall’incarico da qualche settimana, e l’attuale sindaco di Cerchio, Gianfranco Tedeschi.

 

Nel merito, emerge che le gare  più lontane dal varo sono quelle legate agli interventi a Ovindoli (5 mln provenienti dal Masterplan) e Pescasseroli (3  mln affidati dalla precedente amministrazione di centrodestra), mentre Cappadocia (3,2 mln della stessa provenienza) sarebbe stata vicina alla pubblicazione. Le indagini, comunque, sono in pieno svolgimento e sono attesi sviluppi anche su filoni diversi. L’inchiesta è coordinata dal pm Maurizio Maria Cerrato.

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