L’Aquila. Ammontano a 4,7 milioni di euro le spese effettuate dalla Provincia dell’Aquila sul PO FSE Abruzzo, nell’anno 2010, e certificate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, Autorità deputata al controllo dei vari programmi comunitari ad attuazione regionale.
“ La capacità di spesa dei fondi UE in materia di formazione e lavoro è di gran lunga la più alta delle quattro Province abruzzesi” dichiara il presidente Antonio Del Corvo. “Nonostante il sisma e le inevitabili difficoltà che lo stesso ha causato anche in termini di logistica, organizzazione e recupero degli archivi, la Provincia de L’Aquila è riuscita non solo a non perdere l’occasione dei finanziamenti comunitari, ma anzi ad accelerarne la spesa”.
Sono state circa 500 le borse lavoro attivate già dallo scorso settembre; 34 i corsi di formazione in aula avviati tra gestione diretta con proprie strutture e corsi finanziati; 54 gli interventi ulteriori tra voucher formativi individuali, voucher di servizio e formazione continua; per un totale complessivo di oltre 700 allievi e quasi 17.000 ore di formazione, di cui circa 2.000 di stage in azienda.
Queste attività vanno ad aggiungersi a quelle ordinarie e straordinarie post sisma erogate dai Servizi all’Impiego della Provincia. Si pensi, a titolo di esempio, ai circa 9000 lavoratori “trattati” per le varie politiche attivate sul territorio provinciale: dalla Cassa in deroga al Progetto PARI, alle iniziative per i disabili, per i poveri, per i giovani, per i disoccupati di lunga durata, per gli immigrati etc. Per un totale stimato di quasi 16000 ore di attività erogate dai CPI della Provincia in termini di azioni individuali quali la presa in carico, l’accompagnamento, la consulenza,
“Sono solo alcuni dei principali dati che rappresentano il grande sforzo che la nostra amministrazione ha compiuto per l’occupazione e il rilancio dell’economia del territorio” aggiunge Del Corvo. “Dati confortati anche in relazione all’ultimo esame ISTAT sul tasso di disoccupazione che, per la nostra Provincia, mostra una netta inversione di tendenza attestandosi al 7 per cento nel 2010 , il più basso d’Abruzzo e al di sotto della media regionale e nazionale pari invece rispettivamente all’8,8 per cento e al 8,4 per cento”.
