Paglieta, Bracco: “Esiste ancora l’area per la raffineria?”

Paglieta. “Esiste ancora oppure no una porzione di territorio destinata alla costruzione della raffineria a Paglieta?”. E’ questo il fulcro del comunicato stampa diramato stamane dal Consigliere regionale di Sinistra Italiana Leandro Bracco che torna a occuparsi della vicenda che riguarda l’estrazione di gas sotto il lago di Bomba e la conseguente realizzazione di un gasdotto lungo oltre venti chilometri che proprio da Bomba raggiungerebbe Paglieta, località dove poi il gas verrebbe trattato.

 “Rispondendo alla mia interpellanza protocollata nello scorso mese di settembre – spiega l’esponente di Liberi e Uguali – sia il Presidente D’Alfonso che il Sottosegretario Mazzocca si dissero contrari affinchè dalla superficie del lago di Bomba venisse intrapresa qualsiasi iniziativa attinente all’estrazione di gas. Poco più di un mese fa – prosegue Bracco – l’Azienda regionale delle attività produttive (Arap) ha comunicato alla Regione Abruzzo la prossima scadenza della prenotazione del sito in cui si sarebbe dovuta costruire la raffineria. Scadenza che portava la data del 28 gennaio scorso. La stessa Arap aveva inoltre escluso che, dopo quelle concesse in passato, ulteriori proroghe potessero essere autorizzate alla società CMI Energia ma anzi aveva reso noto come al lotto di terreno in questione fosse interessata un’azienda locale che si occupa di logistica”.

 “Considerato che si tratta di una vicenda di notevolissima rilevanza – evidenzia il Consigliere regionale – è quanto mai opportuno conoscere nel dettaglio il contenuto del provvedimento adottato da Arap medesima e, per questo motivo, ho presentato un’interrogazione indirizzata all’esecutivo regionale. Auspico, inoltre, che si possa mettere una volta per tutte la parola fine su una vicenda che da moltissimo tempo turba i sonni di migliaia di persone che vivono in Val di Sangro”. “Il mancato rinnovo della prenotazione del lotto non può essere catalogato come una circostanza marginale. Sarà invece basilare – conclude Leandro Bracco – comprendere le conseguenze che proprio il mancato rinnovo potrebbero avere sul progetto petrolifero”.

Impostazioni privacy