Chieti, Forza Italia: ‘Professionisti della politica, abituati ormai a far credere fischio per fiasco ai cittadini ma a contenuti zero’

Chieti. “Se qualcuno pensa che la replica dell’UDC alle dichiarazioni di Di Iorio sia al vetriolo allora era d’obbligo fare una controreplica alla nitroglicerina, così qualcuno inizia a capire che non sarà una campagna elettorale facile da affrontare solo con i giochi di parole”.

Si legge così in una nota del gruppo consiliare di Forza Italia del Comune di Chieti, che prosegue: “Vorremmo ricordare all’UDC che quando si parla della vicenda di Chieti Solidale, si fa riferimento al periodo storico nel quale La vendita della farmacia era ritenuta l’unica e insostituibile soluzione per evitare uno squilibrio finanziario nell’esercizio 2018 e che non vi erano margini per una variazione compensativa che potesse evitare la vendita della farmacia stessa. Sono cose note pure alle pietre della strada.

In realtà con quel voto non si procedette alla vendita della farmacia di Filippone, che era quella che incassava meno, vendita che tra l’altro avrebbe avuto la forma di una risoluzione consensuale con recupero dei posti di lavoro attraverso la redistribuzione del personale ed asta pubblica (lo sapevano anche i marciapiedi).

Ciò che invece l’UDC non ha colto, anzi, proprio non arriva a capire dalle dichiarazioni di Di Iorio, e lo conferma con l’attacco personale sulla presunzione che il candidato sindaco della coalizione civica non abbia seguito la vicenda, è che la dichiarazione aveva lo scopo semplicissimo di mettere in evidenza come la Giunta non avesse per nulla pensato ed a maggior ragione trovato misure alternative a quella scelta,
invece di esporsi ad un voto pericolosissimo per gli equilibri dell’Ente, cosa peraltro in quel momento pensata e convintamente difesa da molti.

Fatto sta che proprio il non trovare soluzioni alternative (da qui la frase di Di Iorio che probabilmente ha dato fastidio “volevano vendere” che significa appunto che non vi era strategia alcuna sulla città) determinò, come tutti ricordano, le famose vicende di maggioranza che videro protagonisti De Lio e Melideo della stessa UDC e Costantini della Lega, guarda caso tutti animi ribelli all’epoca, in un contesto caratterizzato da continue figure ridicole proprio dell’UDC, con la contestuale decisione di rimettere le deleghe di ben due assessori e tutti burattini ora rientrati sul carro dei presunti vincitori. Presunti !!!!!! Perché a vincere le elezioni non saranno loro.

Pertanto prendere a spunto con un gioco di parole le dichiarazioni di Di Iorio per ergersi a difensori del sociale in un contesto nel quale quelli dell’UDC hanno segnato il primato storico sulla città di Chieti delle figuracce è non solo ridicolo ma per usare un eufemismo, offensivo. Anzi diremo di più, parte di quella UDC avrebbe fatto bene ad andare dal notaio a dimettersi, o a cacciare gli attributi come hanno fatto i consiglieri di Forza Italia, invece di mettersi la coda tra le gambe per poi tornare dal padroncino di turno. Non bastò all’epoca neanche il segnale dato proprio da un consigliere del gruppo di FI che uscì dall’aula al momento della votazione sul Documento Unico di Programmazione.

L’UDC deve farsi un esame di coscienza, visto che ha da sempre usato un metodo, quello di adottare la famosa tattica dello “scivola e casca”, cioè, tradotto, faccio ciò che mi serve al momento giusto, non porto nulla, ma poi strumentalizzo quando serve. E’ il tipico esempio di politica vecchia, di cui i cittadini di Chieti hanno le scatole piene. Ed è proprio questo il motivo che ci ha convinti a scendere in campo con Di Iorio: spazzare via gli opportunisti che per anni hanno degradato il tessuto di questa città prendendo solo e restituendo mai nulla”.

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