Casalincontrada, Montanaro su ultimo Consiglio Comunale: “Legittimamente in silenzio e al buio!”

sergio_montanaroCasalincontrada. “Nell’ultimo Consiglio Comunale a Casalincontrada il sindaco, la giunta e la maggioranza che li sostiene non hanno esitato a dare un ulteriore giro di vite alla possibilità di contribuire alla trasparenza dell’Ente da parte dei componenti il gruppo consiliare Casale Futuro”.

E’ quanto ha detto in un comunicato il capogruppo di Casale Futuro in Consiglio Comunale a Casalincontrada, Sergio Montanaro, che ha continuato dicendo: “Il sindaco, con il voto favorevole di tutta la maggioranza, ha ritenuto di dover regolamentare negli orari e nelle possibilità di richiesta il ruolo dei Consiglieri. Partendo dal presupposto che se un Consigliere di minoranza richiede chiarimenti ed atti determina …disagi al funzionamento degli uffici, con conseguente perdita di efficienza e produttività dei dipendenti e, in alcuni casi, con parziale intralcio all’attività amministrativa in genere, si è imposto con la modifica dell’art. 23 del Regolamento del Consiglio Comunale che i Consiglieri comunali dovranno rispettare giorni ed orari ben precisi per l’accesso agli uffici. Non riusciamo a comprendere come si possa determinare disagi al funzionamento degli uffici con conseguente perdita di efficienza e produttività da parte dei dipendenti quando da sempre gli accessi e le eventuali necessità di interloquire con i responsabili, di ogni settore, sono sempre e solo avvenuti previo appuntamento con lo stesso responsabile; quando all’atto di richiesta di documenti per iscritto ci si limita solo alla consegna della richiesta al protocollo dell’Ente aspettando di essere chiamati dall’ufficio protocollo stesso per il ritiro al pronto. Con la modifica all’art. 24 del medesimo regolamento all’atto della richiesta di copie di atti amministrativi, si impone che “Non sono ammesse istanze generiche ed indeterminate o richieste che comportino per gli uffici lo svolgimento di attività di ricerca, indagine o ricostruzione storica ed analitica dei procedimenti, in breve, ci impediscono di ricostruire vicende tipo quella di Casa Iezzi, ferma brumottianamente con le quattro frecce dal 1998 e per cui senza nessun beneficio per la comunità e senza che ancora si comprenda se qualche privato ne ha ricevuto vantaggi dall’abbattimento e dalla non ricostruzione si cerca di glissare fischiettando. Pazienza. Continueremo nella nostra attività di scavo, specialmente adesso che con questi atti implicitamente si è avvalorata la tesi che questa attività di scavo è ritenuta dai politicamente regnanti pericolosa proprio per le fondamenta su cui si basa la sempre più praticata teoria del bene singolo maggioritario. L’inizio del Consiglio è stato melodrammatico, con risvolti anche comici, all’apertura dell’Assemblea il sindaco è andato letteralmente su tutte le furie alla vista di un piccolo computer con il quale oltre a svolgere attività di archiviazione di dati abbiamo colloquiato, come ormai accade sempre più in qualsiasi Istituzione trasparente e tranquilla, con tutti coloro che hanno voluto seguirci sui social-network. Lo spettacolo è continuato all’atto dell’approvazione dei verbali della seduta precedente. Prima di uscire come sempre, per protestare nei confronti della redazione dei verbali dei Consigli, abbiamo significato che ad una interrogazione del precedente Consiglio, il segretario, aveva verbalizzato, dopo la risposta data dal sindaco, ulteriori spiegazioni da parte della responsabile del Servizio Finanziario che però non era presente in quanto già andata via essendo stata congedata dal sindaco stesso. Avvalorando di fatto la nostra protesta sulle verbalizzazioni. La domanda che avremmo posto alla Responsabile, se fosse stata ancora presente, sarebbe stata la seguente:”E’ vero che dopo aver tentato di sbandierare come rinuncia personale al proprio stipendio nei mesi scorsi, rinuncia dovuta unicamente al cumulo di incarichi,  con la Delibera di Giunta n°48 del 08/07/2011, il sindaco di Casalincontrada si riappropriava, legittimamente, ma in silenzio, del proprio stipendio? Crediamo a ragion veduta che la risposta sarebbe potuta essere solo ed esclusivamente una: . Si è dimostrato, nei fatti, ancora una volta – ha concluso Montanaro – che proprio non lo si vuole ammodernare questo comune e ancora una volta non si è persa la possibilità opacizzarne la poca trasparenza”.

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