San Giovanni Teatino. Due giorni di sciopero, oggi il presidio davanti alla sede di San Giovanni Teatino, in contemporanea con tutte le sedi d’Italia che rischiano la stessa sorte e mentre alcuni dimostranti, a Roma, sono riusciti a parlare con il neo-premier Conte.
Da due settimane, riferiscono i 6 lavoratori che stamattina hanno tenuto un picchetto nel cortile della sede teatina, manca il responsabile di filiale, mandato a tenere corsi di formazione in tutte le sedi in cui è stata annunciata la chiusura.
La dignità verso il lavoro e verso i clienti li fa continuare con una sorta di autogestione, la stessa dignità che vorrebbero fosse rispettata nei loro confronti, attraverso la garanzia di un’occupazione. Di contro, le offerte, non ufficiali, sul piatto sono incentivi alla buona uscita e l’ipotesi di convergere in cooperative.
La formazione del nuovo Governo apre un nuovo scenario: stamattina, chi era a Roma a protestare nei pressi del Quirinale, è riuscito a intercettare il presidente del Consiglio proclamato Conte, strappandogli parole che hanno acceso nuova speranza verso le nuove trattative che si terranno la prossima settimana, seppur quelle tra sindacati e azienda hanno trovato solo un muro contro muro al tavolo del ministero.
Il confronto con Fedex-Tnt, annunciano i sindacati, rirpenderanno lunedì 4 giugno alle ore 15.00 e proseguiranno martedì alle10.00 nella sede romana di Confindustria Roma, ma il punto caldo è fissato per giovedì 7 alle 15 davanti al Mise.