Atessa, spunta il manifesto per celebrare Priebke

priebkemanifestoAtessa. Se a Roma è stata vietata ogni forma solenne per il funerale dell’ufficiale SS, piccoli reflussi neo-nazisti spuntano anche nella provincia teatina, dove i Camerati Atessani hanno affisso un manifesto funebre in memoria di Erich Priebke.

“Riposa in pace Capitano”. Questo il messaggio che campeggia a caratteri cubitali sui muri di Atessa, dove da ieri sono spuntati alcuni manifesti funebri che celebrano la morte di Erich Priebke, il boia delle Fosse Ardeatine deceduto 3 giorni fa a Roma. Nella Capitale si è lungamente dibattuto sulle esequie e il Campidoglio ha fatto di tutto affinché il funerale si celebri in forma privata, per non dar spazio e risparmiare alcuna iniziativa apologica alla città che, per mano di Priebke, ha patito l’eccidio di 335 persone nel ’44. Per quella rappresaglia  e per la fede nasista, il capitano delle SS non ha mai mostrato pentimento, dunque, oltre alla pena dell’ergastolo, rimane forte la condanna da parte dell’opinione pubblica.

Eppure, a chilometri di distanza, gli anonimi Camerati Atessani che hanno commissionato e firmato il manifesto hanno tenuto a proclamare, post-mortem, la devozione a Priebke. Un gesto che, certamente, produrrà più polemiche che preghiere per l’anima persa.

IL SINDACO ORDINA LA RIMOZIONE

Una decina in tutto i manifesti, esposti negli spazi murali solitamente usati dalle agenzie di pompe funebri per le regolari affissioni. Irregolari, invece, quelle attuate dai Camerate Atessani, pertanto il sindaco Nicola Cicchitti li ha fatti rimuovere oggi per affissione abusiva e ha denunciato il fatto in un esposto ai carabinieri di Atessa, al prefetto di Chieti e alla Procura della Repubblica di Lanciano. “Si tratta di pochi fanatici da cui ovviamente tutta la comunità atessana prende le distanze”, spiega Cicchitti per sottolineare come sia un episodio isoalto. “Questi fantomatici camerati”, prosegue il primo cittadino, “si celano dietro un foglio invece di venire allo scoperto, posto che esistano. Temo che qualcuno abbia voluto con questo gesto da vili mettere in cattiva luce il nostro paese: purtroppo”, conclude, “visto il clamore che ha suscitato, sembra esserci riuscito”.

Così Mirko Pagliai, della segreteria provinciale di Sel: “A riguardo del necrologio comparso ad Atessa in commemorazione di Erich Priebke, ex capitano delle SS passato alla storia come il boia delle Fosse Ardeatine, vogliamo fermamente condannare la viltà del gesto compiuto e esprimere un sentimento di autentica commiserazione verso i suoi autori, che nella propria codardia hanno ben pensato di restare nascosti nell’anonimato. Trattasi infatti, in questo caso, di un ristretto gruppo di sociopatici alla disperata ricerca di visibilità pubblica, essendo stati politicamente isolati prima dalla storia e poi dalla società civile e trovando conforto ormai solo nell’ignoranza patologica che li accompagna. Bene ha fatto la cittadinanza di Atessa, coerentemente con la propria storia, a condannare senza esitazioni e senza distinguo l’episodio, a dimostrazione che l’opinione pubblica non vuol concedere spazio alcuno a chi volesse esercitarsi in revisionismi e fanatismi culturalmente miseri. L’augurio, ora, è che le autorità competenti individuino i responsabili del gesto”.

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