Ambiente, associazioni: ‘No a attività estrattive a Bomba’

Pescara. Wwf, Legambiente e il Comitato di cittadini “Gestione Partecipata Territorio” come già proposto in fase di presentazione delle osservazioni, chiedono alla Regione Abruzzo di essere prima firmataria della diffida al ministero dell’Ambiente perché non esprima parere favorevole al progetto di estrazione di gas da un giacimento sotto il Lago di Bomba e la costruzione di un gasdotto e poi di una raffineria a Paglieta, e una richiesta al Mise per far ritirare il permesso di ricerca, dichiarando che il giacimento di gas naturale di Bomba (Chieti) non è sfruttabile.

“Il progetto di prelievo già bocciato ad ogni livello, e anche da una sentenza della magistratura, oggi viene riproposto con il cambio di nome della società proponente. Questo progetto non,può essere attuato, c’è una alta probabilità di rischio che possa creare problemi alla tenuta della diga, per cui questo progetto – ha detto il presidente regionale del Wwf Luciano Di Tizio – va bocciato. Noi chiediamo per questo alla Regione e agli enti locali di diffidare il ministero dell’Ambiente a dare parere positivo al progetto e poi al Mise di far sospendere il permesso di ricerca. Stiamo parlando anche della sicurezza dei cittadini e non è pensabile che per meri interessi economici si mettano a rischi gli abitanti della zona”. Il presidente regionale di Legambiente Giuseppe Di Marco ha sottolineato che “diciamo un forte no ad un progetto già bocciato e che è esattamente pericoloso anche per il territorio, e quindi questa mattina lanciamo questa doppia diffida, ma soprattutto sollecitiamo la Regione Abruzzo a fare la sua parte in modo particolare al presidente D’Alfonso che aveva promesso di ostacolare in tutti i modi un progetto che poteva risultare dannoso per l’ambiente e la collettività e a tal proposito il timore della popolazione è alto perché parliamo di un territorio che ha bellezze naturalistiche che vanno conservate e non assoggettate ad un rischio così alto”. Infine Massimo Colonna, del Comitato Gestione Partecipata Territorio ha detto che “noi siamo preoccupati da quando questa istanza è nata, ovvero nel 2009 per un progetto pericoloso bocciato due volte dalla Regione Abruzzo e una volta dal Consiglio di Stato. La società interessata ha cambiato nome ma ha riproposto la stessa istanza. Noi interpelliamo il ministero dell’Ambiente che non ci concede audizioni, non ci fa sapere quando ci sarà la sua audizione in merito, e per questo che oggi ci rivolgiamo alla Regione e chiedere di farsi promotrice di una iniziativa importante e firmare insieme alla Provincia di Chieti e ai comuni del territorio (Bomba, Paglieta, Altino, Archi, Atessa, Colle di Mezzo, Pennadomo, Perano, Roccascalegna, Torricella Peligna e Villa Santa Maria) la diffida al Ministero dell’Ambiente sull’opera e al Mise per ritirare il giacimento di Bomba (Chieti) dal mercato, anche perché quando venne a Bimba il presidente D’Alfonso promise di attuare ogni iniziativa per bloccare questo progetto”.

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