Tragedia in mare a Punta Aderci: un morto e un disperso

Vasto. Un morto e un disperso è il tragico bilancio di un pomeriggio nel mare di Vasto, a Punta Aderci.

Tutto è iniziato con un salvataggio. Si sono tuffati in quattro, secondo le testimonianze dirette. Tre di loro si sono salvati.

Il primo (precedentemente) in difficoltà è deceduto mentre dei quattro che hanno tentato il soccorso uno è disperso.

Degli altri tre, uno è riuscito a tornare a riva e due, rimasti attaccati a un palo del Trabocco, sono stati tratti in salvo con il verricello da un elicottero della Guardia Costiera.

I due salvati con l’ elicottero sono rimasti appesi almeno una quarantina di minuti al palo di legno della struttura in mezzo al mare, riferiscono i testimoni. Sul posto le condizioni erano proibitive con un forte vento di tramontana e onde che spingevano al largo. Da qui la difficoltà di tornare a riva.

Anche la motovedetta chiamata in un primo tempo non è riuscita ad avvicinarsi, secondo quanto appreso dalle prime informazioni. Quindi l’intervento dall’alto con il velivolo Nemo utilizzato specificatamente per la ricerca e soccorso in mare. Il coordinamento è della Capitaneria di Pescara.

AGGIORNAMENTO. Il giovane annegato aveva 29 anni ed era di Penne, così come il disperso di 24 anni. I due salvati, invece, sono uno il fratello del 29enne, l’altro originario di Lecco.

LE OPERAZIONI DI SALVATAGGIO DELLA GUARDIA COSTIERA. Alle 16.10 di questo pomeriggio la Sala Operativa della Guardia Costiera di Pescara ha ricevuto la richiesta di soccorso da parte del 118 di Vasto: quattro bagnanti si trovavano in forte difficoltà al largo della spiaggia di Punta Aderci, senza riuscire a raggiungere la riva a causa del mare agitato.

Immediatamente si è attivata la macchina del soccorso, coordinata dalla Sala Operativa della Direzione marittima di Pescara e, sul posto, dal personale dell’Ufficio marittimo di Vasto. Venivano impiegate, nelle operazioni di ricerca e soccorso, tutte le motovedette disponibili e precisamente la CP 821 di Termoli, la CP 885 di Ortona e la CP 517 di Vasto; considerata la necessità di un intervento quanto più rapido possibile, si impiegavano anche dei velivoli, un aereo del 3° Nucleo Guardia Costiera decollato da Pescara (un ATR 42 MP “Manta 10-02”) e l’elicottero AW 139 (cosiddetto “Nemo”) del 2° Nucleo Aereo Guardia Costiera di Catania, in fase di rischieramento su Pescara per intervenire nella zona colpita dal sisma e dirottato sulla zona del soccorso.

I primi ad essere intercettati sono stati due ragazzi, trovati letteralmente aggrappati ai pali del trabocco di Punta Aderci, ma impossibili da avvicinare per le motovedette a causa della forza del mare. Interveniva quindi l’elicottero che provvedeva, dopo solo venti minuti dalla chiamata di soccorso, al recupero dei malcapitati mediante l’impiego del verricello di bordo e dell’aerosoccorritore facente parte dell’equipaggio.

L’elicottero trasportava i due ragazzi all’Aeroporto Internazionale d’Abruzzo e grazie al 118 venivano trasportati presso l’Ospedale di Chieti.

Un terzo ragazzo del gruppo, invece, è stato trascinato dalle onde verso la spiaggia, dove è stato recuperato, purtroppo privo di vita, dai bagnanti. Sono tutt’ora in corso le ricerche dell’ultimo disperso. Ad esse, insieme alle motovedette, partecipa anche l’elicottero “catanese” che si alterna con altro elicottero del Nucleo Aereo di Pescara.

Le operazioni di ricerca si protrarranno fino a quando le condizioni di luce lo consentiranno, per poi riprendere, in caso di esito negativo, alle prime luci di domani anche con l’avvalimento di personale del 1° Nucleo subacquei Guardia Costiera.

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