Lanciano, scarseggiano i parcheggi per disabili: l’allarme di Vita Indipendente

Lanciano. Passano gli anni ma persiste un problema che riguarda i cittadini di Lanciano. Si tratta dei parcheggi per i disabili sulle strisce blu, che per mancanza o insufficienza di stalli adibiti ad essi sono costretti a parcheggiare su quelli a pagamento.

‘Un disabile costretto a parcheggiare su questi stalli trova seri problemi in quanto non ha lo spazio sufficiente per salire/scendere dalla macchina e per tanto non vedo perché si debba pagare un servizio se questo non consente un normale uso.

Il problema è già stato da me denunciato nel 2008. Credevo che il problema venisse risolto, invece continua a persistere. In quasi tutte le città e paesi d’Italia, anche a noi molto vicine come Fossacesia e Castelfretano, è stato risolto con una semplice delibera comunale’, afferma Nicolino Di Domenica, Responsabile del Movimento Vita Indipendente Abruzzo.

‘Non riesco a spiegarmi come mai, Lanciano famosa nel mondo per il Miracolo Eucaristico, non permetta questa agevolazione alle persone costrette a vivere con le loro problematiche a volte di gravissime disabilità, come il sottoscritto, che ancora una volta nella sua città, uscendo da una visita medica è stato multato perché costretto a parcheggiare su questi stalli a pagamento. Anche perché se il comune pensa di incrementare le entrate con questo sistema sbaglia di grosso in quanto facendo il ricorso il giudice mi ha dato sempre ragione e il comune ha dovuto pagare una salata parcella al mio avvocato.

Aggiungo che Lanciano non ha solo questo problema che riguarda noi persone con disabilità. Ad esempio non abbiamo ancora il diritto di scelta, che ci permette di avere un’assistenza personalizzata, permettendo alla persona disabile di scegliere come vivere e da chi essere assistito, questo è un nostro sacrosanto diritto sancito da numerose leggi, ultima la convenzione ONU sui diritte delle persone con disabilita recepita anche dall’Italia ma che purtroppo spesso rimane solo sulla carta’, conclude Di Domenica.

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