Sicilia e Sardegna possono tornare in zona gialla dal 23 agosto

La Sicilia, a partire da lunedì 23 agosto, potrebbe essere la prima regione a tornare in zona gialla.

Già oggi (mercoledì 18 agosto) tutti i parametri per l’ingresso in zona gialla, previsti dal Decreto Covid del 23 luglio, sono stati superati: l’incidenza di casi settimanali per 100 mila abitanti è di 147 (sopra il numero di soglia di 50), mentre le terapie intensive hanno raggiunto per la prima volta il 10%, sale anche il numero degli ospedalizzati nei reparti Covid ordinari che raggiunge il 17%.

L’isola, da molti giorni regione con i maggior numero di positivi in Italia ed il minor numero di vaccinati, attende la decisione della cabina di regia dopo il monitoraggio settimanale di venerdì, e potrebbe essere l’unica in fascia gialla: restano sotto la lente di ingrandimento la Sardegna e la Calabria, dove i numeri mostrano ancora un po’ di margine e potrebbero ritardare la zona gialla di una settimana.

Il ritorno in zona gialla prevede che si applichino le norme dal Decreto Covid del 21 aprile, approvate dal Governo Draghi:

  • Mascherine: in zona gialla sono obbligatorie anche all’aperto ad eccezione dei bimbi al di sotto dei sei anni e di chi soffre di particolari patologie. La mascherina non è obbligatoria per chi svolge attività sportiva
  • Spostamenti: sono liberi senza necessità di esibire il green pass, sia tra Comuni che tra Regioni
  • Bar e ristoranti: possono effettuare sia il pranzo che la cena senza limiti di orario, per quanto riguarda la consumazione in locali al chiuso è possibile solo se si possiede il green pass. In zona gialla cambia il limite massimo di persone al tavolo, se non conviventi, ovvero non più di 4 sia per tavoli all’aperto che al chiuso (limite imposto anche per cerimonie e feste)
  • Coprifuoco: abolito dal 21 giugno su tutto il territorio nazionale
  • Alberghi: sono aperti e possono fare servizio di ristorazione ai clienti senza limiti di orario e senza green pass
  • Discoteche: in zona gialla restano chiuse
  • Cinema e teatri: sono aperti ma nel rispetto di limitazioni quali la prenotazione anticipata dei posti, la distanza di almeno un metro tra le sedute e con una capienza ridotta al 50% e comunque mai più di 1000 spettatori al coperto e 2500 all’aperto
  • Negozi e centri commerciali: aperti anche nel weekend e nei giorni festivi

 

 

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