Mattanza alle Isole Faroe: massacrati 1500 delfini

Una strage che lascia senza parole, quella che si ripete ogni anno nel mare delle Isole Faroe.

Domenica 1500 delfini sono stati uccisi nelle acque dell’arcipelago del Regno di Danimarca, nel nord dell’oceano Atlantico: un rito che ha reso famose le isole tra Islanda e Norvegia dove questa pratica è approvata dalle autorità (ma non dalla Commissione Internazionale) e fa parte delle usanze locali.

Considerata molto importante da parte dei faroesi, coinvolge anche i bambini, e viene tramandata di generazione in generazione: dopo l’attesa sulle rive si apre la caccia dove anche i più piccoli mostrano le mani sporche di sangue, alla fine tutti si dividono la carne.

Dalle ricostruzioni dei media locali e degli attivisti la mattanza della scorsa settimana ha colpito anche gli abitanti del posto. Sea Shepherd, il più importante gruppo impegnato per fermare la caccia in mare aperto l’ha definta “la più grande uccisione di delfini della storia faroese”: centinaia di delfini sono stati condotti verso le acque profonde della spiaggia di Skalabotnur dove sono stati lasciati in agonia a lungo prima di essere uccisi con arpioni ma anche con trapani elettrici. Molti sono stati investiti dalle barche a motore e trucidati dalle eliche. Il totale dei delfini uccisi in un solo giorno è stato quasi uguale al numero massimo di quelli che possono essere uccisi in sei mesi in Giappone durante il periodo di caccia.

L’episodio di domenica segnalato da Sea Shepherd è stato definito “crudele ed inutile” nonché effettuato da persone che non avevano né licenze né autorizzazioni per prendervi parte. Dai dati raccolti dagli attivisti la vicenda non avrebbe precedenti e potrebbe rivelarsi la più grande uccisione di cetacei in una singola giornata in tutto il mondo.

Il gruppo ambientalista Blue Planet Society ha definito la caccia un “massacro” e ha invitato la Danimarca e l’Unione Europea ad agire “per salvare i delfini protetti da questi abitanti completamente irresponsabili”. Un volontario ha avviato una petizione online per fermare la caccia di delfini e piccole balene che ha già raggiunto oltre 500.000 firme. Valentina Fratò

 

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