L’impronta digitale serve per salvaguardare ogni app e smartphone, ma siamo certi che sia efficace a proteggerci anche da un gemello identico?
La centralità dell’utilizzo di internet e dell’immissione di dati personali sul web nella vita odierna ha reso necessario un miglioramento dei protocolli di sicurezza. Le semplici password non assicurano agli utenti la tutela necessaria da attacchi informatici e per questa ragione si sono diffusi sia sistemi di codifica delle password che protocolli di sicurezza più complessi (ad esempio il sistema autenticazione a due fattori o le passkey).
Proprio al fine di proteggere i dati personali da eventuali intromissioni, sempre più dispositivi – sia mobile che fissi – stanno implementando dei sistemi di sblocco complessi da aggirare. Uno di questi è ad esempio il Face ID, ovvero un sistema di riconoscimento facciale che permette l’accesso solo al proprietario del dispositivo.
La stessa funzione svolge il sistema di sblocco con impronta digitale, sicuramente più diffuso e pratico (alcuni sistemi di riconoscimento facciale sono ancora imprecisi e richiedono più tentativi). Basandosi sul fatto che ogni impronta digitale è unica, questo sistema assicura all’utente un grado sufficiente di sicurezza e protezione da malintenzionati.
Un gemello può sbloccare il mio smartphone?
Prima di rispondere al quesito è bene precisare che ogni impronta digitale è unica ed è praticamente impossibile che ci sia un riscontro con quella di qualcun altro. Inoltre la nostra stessa impronta può variare a causa di fattori ambientali, in seguito ad incidenti che danneggiano la mano o a malattie della pelle.
Di certo vi sarà capitato che l’impronta non corrispondesse a quella registrata quando cercavate di fare accesso al vostro dispositivo e dunque di essere costretti ad inserire il pin per confermare la vostra identità. Questo succede perché in base alla posizione del vostro dito e all’angolazione con cui lo poggiate sul rilevatore, l’impronta cambia.
Andiamo adesso alla questione principale, può un gemello sbloccare il nostro smartphone? In aiuto ci viene quanto abbiamo già detto prima, ovvero che l’ambiente che ci circonda contribuisce a rendere uniche le nostre impronte digitali. Tale processo si verifica sin dalla gestazione.
L’impronta digitale del feto si crea tra la tredicesima e diciannovesima settimana di gravidanza e viene influenzata dai nutrienti che la madre trasferisce al bambino attraverso ciò che mangia. Tuttavia questi non sono l’unico fattore di modifica dell’impronta, visto che anche la posizione nell’utero o se strofina contro il cordone ombelicale o lo stomaco.
Una volta formata, l’impronta digitale del soggetto rimane unica e tendenzialmente invariata, a meno che non si verifichino fattori esterni (quelli indicati sopra) che la modificano. Appare chiaro dunque che anche due gemelli omozigoti che all’aspetto risultano identici sviluppano un’impronta digitale completamente differente. Ciò significa che un gemello non potrà sbloccare mai il nostro telefono.