Trekking invernale, meraviglioso sì, ma attenzione a questo dettaglio: può essere molto pericoloso

Presta attenzione a questo dettaglio se ami il trekking invernale: un’attività avvolgente come la neve, suggestiva, ma comunque molto pericolosa.

La natura è meravigliosa, ma è importante non approcciarsi ad essa con superficialità e ingenuità. La montagna, così come il mare, può mutare considerevolmente in breve tempo. È sufficiente un temporaneo sbalzo di temperatura oppure il cambiamento improvviso del meteo.

Escursionisti durante trekking invernale
Trekking invernale, meraviglioso sì, ma attenzione a questo dettaglio: può essere molto pericoloso – abruzzo.cityrumors.it

In inverno bisogna inoltre tenere conto della scivolosità dei sentieri e dell’impossibilità di aggrapparsi agli arbusti in prossimità dei precipizi. Le piogge possono vincolare l’esploratore, che si vede costretto a fermarsi e attendere che le nuvole abbandonino il cielo.

Ogni anno leggiamo notizie che riguardano esperti e turisti feriti nei boschi oppure assistiamo alle operazioni di recupero dei Vigili del Fuoco, successive alle segnalazioni impaurite delle vittime. Questo non significa che dobbiamo precluderci l’esperienza di una rilassante passeggiata in montagna, ma ciò implica recarsi sul luogo attrezzati per ogni evenienza.

Si presenta spesso un comune disagio, sottovalutato troppo spesso. È importante invece prestare attenzione a questo dettaglio, onde evitare che le condizioni di sopravvivenza nel bosco o sulle vette diventino troppo rischiose.

Trekking invernale, attenzione a questo dettaglio

Evitando di affrontare temi più delicati, quali l’importanza di recarsi in montagna in compagnia ed evitare le escursioni solitarie (e molto altro), trattiamo invece un disagio comune. Il trekking invernale contempla un fattore imprescindibile: il freddo. Oltre ad un paio di scarponi specifici per la neve – dunque impermeabili e pensati per proteggere il piede dall’umidità gelida e dall’acqua ghiacciata conseguente al contatto con il terreno – è importante premunirsi di due strumenti (o meglio: accessori) fondamentali.

Muffola in tessuto termico e muffola ibrida
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Parliamo di cappello e soprattutto guanti. L’esposizione al freddo invernale, soprattutto se in montagna, può provocare forti mal di testa, ancor di più se durante il cammino l’umidità si dovesse depositare sui capelli, bagnandoli inevitabilmente.

Proteggere il capo con un cappello di pile o lana è fondamentale per evitare emicrania, cervicale e conseguenze simili. In secondo luogo, onde evitare la formazione dei dolorosissimi geloni sulle nocche delle mani e sull’epidermide esposta, è consigliato acquistare dei guanti specifici.

I guanti da trekking invernale sono chiamati muffole, sono molto simili ai guanti da cucina, in quanto presentano solo l’apertura del pollice, mentre le altre dita sono protette da un’unica struttura in tessuto termico. In alternativa, si trovano in commercio le muffole ibride, che proteggono le nocche e i palmi della mano, lasciando libere le dita, perfette laddove dobbiate maneggiare mappe oppure utilizzare il cellulare.

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