L’uomo che ha sottovalutato i sintomi e si è salvato grazie a un intervento immediato, lancia un messaggio importante: non sottovalutate questi segnali.
In un periodo in cui la sanità italiana vive una delle sue fasi più critiche, con pronto soccorsi saturi e liste d’attesa infinite per gli esami diagnostici, sempre più persone trascurano sintomi importanti. La prevenzione, spesso sacrificata, lascia spazio a diagnosi tardive, che rendono più difficile intervenire in tempo.
E questa non è solo una realtà italiana: in tutto il mondo, molte persone ignorano segnali che il corpo invia, giudicandoli irrilevanti o, più banalmente, scomodi da affrontare. La storia di Jo Faratzis, sopravvissuto a un cancro al quarto stadio, ne è una testimonianza potente.
Jo Faratzis, 34 anni, racconta con emozione: “A 29 anni, quando iniziarono i sintomi, pensavo che nulla potesse abbattermi. Non ero preoccupato”. I primi segnali furono leggeri: un dolore sordo nella parte inferiore destra dell’addome, macchie di sangue sulla carta igienica e qualche disturbo intestinale. “Ero convinto che fossero sciocchezze. Quando il medico mi consigliò di fare una colonscopia, pensai fosse eccessivo”, spiega Jo. Sei mesi più tardi, il sangue nelle feci aumentò e il dolore divenne insopportabile. Solo allora decise di sottoporsi a controlli, ma il tumore si era già diffuso.
Dopo una colonscopia, Jo scoprì di avere un cancro al colon al secondo stadio. Purtroppo, la malattia si evolse rapidamente, raggiungendo il quarto stadio e colpendo fegato e polmoni. “Quando il medico mi disse la verità, la mia prima domanda fu: ‘Quanto tempo mi resta da vivere?'”, ricorda Jo.
I cinque anni successivi furono un percorso fatto di interventi chirurgici, complicazioni come un collasso polmonare e una terapia intensiva. “Probabilmente sono stato operato nove o dieci volte ai polmoni – racconta – ma non ho mai perso la speranza, grazie anche al supporto della mia famiglia e dei miei medici”.
Oggi Jo è guarito e condivide la sua esperienza su TikTok per sensibilizzare gli altri sull’importanza della prevenzione. Come affermato da lui stesso, se avesse seguito i consigli del suo medico fin dall’inizio, forse non sarebbe arrivato al quarto stadio. Tuttavia, indietro non si può tornare. Poi ha voluto toccare il vero ‘problema’, quello che spinge moltissime persone a travisare. “Capisco che certi esami, come la colonscopia o l’esplorazione rettale, possano sembrare imbarazzanti, ma vi assicuro che la diagnosi precoce può salvarvi la vita”.
Per fortuna, questa storia ha un lieto fine, ma il suo messaggio rimane chiaro: non bisogna sottovalutare alcun sintomo, per quanto piccolo o innocuo possa sembrare, non è mai troppo presto per prendersi cura di sé. E come Io stesso sottolinea: “Il tempo è prezioso. Non aspettate di perderlo”.