Riscaldamenti, a breve possibile l’accensione: date e orari per ogni zona

Il freddo è definitivamente arrivato e molti fremono già per accendere il riscaldamento. Ecco quando si potrà farlo nelle diverse zone

L’estate 2024 si può dire definitivamente conclusa e, se per qualcuno è senza dubbio una buona notizia poiché il caldo di luglio e di agosto è stato faticoso e pesante, di fatto nessuno si aspettava questo freddo, così precoce e così pungente. Molte famiglie, quindi, vorrebbero già accendere il riscaldamento ma in Italia vigono alcune regole specifiche: ecco tutto quello che si deve sapere.

Quando si può accendere il riscaldamento
Riscaldamenti, a breve possibile l’accensione: date e orari per ogni zona (abruzzo.cityrumors.it)

A normare l’accensione dei riscaldamenti è un decreto del Presidente della Repubblica del 16 aprile 2013, a cui i Comuni possono derogare se ci sono i presupposti per farlo. L’Italia è quindi stata divisa in 6 zone climatiche e in ognuna vige una data di accensione del riscaldamento diversa, così come di spegnimento. Il periodo di tempo, comunque, va dal 15 ottobre al 1° dicembre per l’accensione e dal 15 marzo al 15 aprile per lo spegnimento.

Quando si può accendere il riscaldamento

Iniziamo dalla zona A, che comprende solo Linosa, Porto Empedocle e Lampedusa: questa è l’area in cui i riscaldamenti stanno accesi per meno tempo. La data di accensione è quella del 1° dicembre e quella di spegnimento è il 15 marzo: nelle 24 ore, inoltre, i termosifoni possono essere accesi per massimo sei ore.

La zona B, invece, comprende Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Trapani e Siracusa: qui la data d’accensione è sempre del 1° dicembre, ma lo spegnimento avviene il 31 marzo e, in un giorno, si può tenere acceso per 8 ore.

Riscaldamento gli orari di accensione
Tutto quello che devi sapere sul riscaldamento (abruzzo.cityrumors.it)

C’è poi la zona C, che comprende Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto. Qui i riscaldamenti si accendono dal 15 novembre e si spengono entro il 31 marzo, per un massimo di 10 ore al giorno.

La zona D, invece, comprende Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia, Viterbo. Qui i riscaldamenti si accendono dal 1° novembre fino al 15 aprile, per massimo 12 ore al giorno.

La zona E comprende Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenza. In queste città, i termosifoni si accendono dal 15 ottobre, per massimo 14 ore al giorno e fino al 15 aprile.

Infine la zona F, che comprende solo Trento, Cuneo e Belluno: in queste tre città non ci sono limiti di giorni e di orari. Chi non rispettasse queste regole, potrebbe andare incontro a una multa che va da un minimo di 500 euro a un massimo di 3mila euro.

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