La guida alle migliori osterie d’Italia di Slow Food è tornata con l’edizione 2024, e con essa una nuova lista di locali di tutto il paese che si distinguono per la loro qualità e il rispetto dei prodotti tipici.
Prima di stilare la classifica delle migliori osterie italiane, Slow Food Editore analizza lo stato della ristorazione nel Bel Paese nel 2024. In particolare, l’Abruzzo si fa notare per un’atmosfera di grande fervore, nonostante le problematiche legate alla carenza di personale e all’aumento dei costi che affliggono il settore in tutto il paese. Nella regione del Centro Italia ci sono state nuove aperture e non manca mai la valorizzazione delle sue tradizioni gastronomiche. La crescita del turismo negli ultimi anni ha contribuito a far dell’Abruzzo una meta sempre più attraente per i viaggiatori, che cercano esperienze autentiche dal punto di vista culinario.
Le bellezze dell’Abruzzo le conosciamo un po’ tutti, spaziano dalle spiagge del litorale settentrionale e centrale alle coste dei trabocchi più a sud, dall’entroterra rurale fino alle alture del Gran Sasso e della Maiella e ai parchi nazionali; queste sono un richiamo irresistibile, ma il buon cibo è sempre al primo posto. Ristoratori, agricoltori, allevatori e pescatori rappresentano un’unica grande filiera che fa conoscere l’enogastronomia abruzzese a tutto il mondo.
Le migliori osterie d’Italia: l’Abruzzo domina
L’Abruzzo si distingue per i suoi piatti ben riconoscibili grazie all’incredibile attenzione per la tradizione; non manca proprio nessuna provincia nella lista di Slow Food, ma a emergere è soprattutto Teramo, mentre L’Aquila ha saputo rinascere socialmente ed economicamente dopo le brutte vicissitudini degli ultimi anni.
Ecco alcune delle migliori osterie italiane in Abruzzo secondo Slow Food per il 2024:
- Bracevia – A tutta pecora – Francavilla al Mare (Ch)
- Cibo Matto – Vasto (Ch)
- La Bilancia – Loreto Aprutino (Pe)
- Taverna 58 – Pescara (Pe)
- Font’Artana – Picciano (Pe)
- La Corte – Spoltore (Pe)
- Sapori di Campagna – Ofena (Aq)
- Taverna de li Caldora – Pacentro (Aq)
- Vecchia Marina – Roseto degli Abruzzi (TE)
- Terra di Ea – Tortoreto (Te)
- PerVoglia – Castellalto (Te)
- Perilli – Castilenti (Te)
- Zenobi – Colonnella (Te)
- Borgo Spoltino – Mosciano Sant’Angelo (Te)
In totale, nella guida sono presenti ben 59 osterie abruzzesi, un numero davvero confortante per lo stato della ristorazione regionale. L’Abruzzo si conferma come una delle regioni in cui si mangia meglio, sia se si è in cerca di piatti poveri e popolari sia se si è amanti della cucina gourmet. I successi della regione in questo ambito si devono alla passione di tutti coloro che fanno parte della filiera che abbiamo precedentemente citato, dall’agricoltore al ristoratore che propone poi al pubblico una vasta scelta di piatti tipici.